Ponte sullo stretto, il governo pensa a un nuovo piano. Dati gli alti costi di liquidazione, converrebbe farlo
redazione | Il 17, Set 2014
Il Governo di Matteo Renzi sta rivedendo la posizione ufficiale sul ponte sullo Stretto. A far riflettere il premier sarebbero le penali il cui pagamento renderebbe più conveniente realizzare l’opera piuttosto che cancellarla
– Candeloro Imbalzano: “Assai positiva la riapertura del dossier ‘Ponte’ da parte di Renzi”
Ponte sullo stretto, il governo pensa a un nuovo piano. Dati gli alti costi di liquidazione, converrebbe farlo
Il Governo di Matteo Renzi sta rivedendo la posizione ufficiale sul ponte sullo Stretto. A far riflettere il premier sarebbero le penali il cui pagamento renderebbe più conveniente realizzare l’opera piuttosto che cancellarla
ROMA – La notizia si sta inseguendo da tempo ed è certamente di quelle che sorprendono. Quando ormai si riteneva che la pratica Ponte sullo stretto fosse stata definitivamente archiviata ecco che il presidente del Consiglio Matteo Renzi diventa autore di una svolta totale e riapre il dossier sull’infrastruttura.
Stanti le informazioni attualmente diffuse il Governo starebbe valutando di rimettere in piedi il discorso “Ponte sullo stretto” partendo dalla considerazione che il quasi miliardo di euro di penali che potrebbe essere necessario per chiudere tutti i contratti renderebbe economicamente più vantaggioso realizzare l’opera piuttosto che cancellarla. A mettere in discussione l’opera, salvo poi prolungare i contratti di due anni fu il governo di Mario Monti per il quale il ponte non era un’opera prioritaria.
Adesso Renzi, dati alla mano, si è reso conto che il costo per chiudere definitivamente le procedure e liquidare ogni debito esistente sarebbe troppo alto per le casse dello Stato, così alto che il General Contractor avrebbe chiesto penali che oscillano tra i 700 mila e il miliardo di euro tenuto conto anche di oneri finanziari e costi di liquidazione. Considerato ciò il prossimo passo del governo dovrebbe essere quello di chiedere ai rappresentanti del Consorzio Eurolink un nuovo masterplan con costi ridotti nel nome della “spending review”.