Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Nave approda nel porto di Gioia Tauro senza le dovute garanzie di sicurezza La vicenda viene denunciata dal sindacato Sul

Nave approda nel porto di Gioia Tauro senza le dovute garanzie di sicurezza La vicenda viene denunciata dal sindacato Sul
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

La sera del 22 ottobre 2014, nel porto di Gioia Tauro, si è verificata un’altra bizzarra vicenda causata dalla mancanza di un rimorchiatore in servizio su tre disponibili, nonostante le previsioni meteo, a tutti note, sancivano un netto peggioramento delle condizioni meteorologiche.
La nave RIO DE JANEIRO, di quasi 74.000 tonnellate di stazza lorda, (lunghezza 287 metri; larghezza 46 metri) arrivata in rada a Gioia Tauro la sera del 22 ottobre a causa delle condizioni meteo marine in peggioramento richiedeva di essere assistita da tre rimorchiatori per perfezionare il proprio ormeggio.
Ebbene, a causa della mancanza della sostituzione di un marinaio che già superava le 14 ore lavorative (limite massimo consentito dalle norme internazionale e nazionali in campo marittimo ), la nave RIO DE JANEIRO la sera del 22 ottobre u.s. non è

potuta entrare in porto per espletare le previste operazioni commerciali, con le opportune garanzie di sicurezza richieste dal comando nave.
Il comandante del rimorchiatore interessato chiedeva all’Autorità marittima, con esito negativo, un eventuale deroga alle norme in vigore solo ed esclusivamente relativamente alla fattispecie ovvero alla manovra da effettuarsi, in considerazione del fatto che la suddetta nave doveva successivamente cedere il posto di ormeggio, il giorno seguente, ad una nave ancora di più grandi dimensioni (nave MSC RACHELE, come da programma della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro).
La sostituzione del marinaio è avvenuta, ma circa un ora e mezza più tardi allorquando le condizioni meteo erano ulteriormente peggiorate e il comando nave per evidenti questioni di sicurezza, decideva di allontanarsi dal porto di Gioia Tauro.
Naturalmente, è bene ribadire che l’organizzazione del lavoro spetta al datore di lavoro e non al lavoratore.
A questo punto, risulta superfluo rammentare che da anni, i lavoratori marittimi Con.Tug denunciano la vistosa mancanza di personale unitamente ad una gestione del servizio di rimorchio portuale, talvolta, alquanto discutibile.
Probabilmente, l’abitudine di sguarnire il porto di Gioia Tauro di un importante quanto basilare servizio pubblico e di sicurezza non conosce limitazioni.
O forse, al porto di Gioia Tauro, si pretende di far violare ai lavoratori elementari norme internazionali e nazionali per quanto concerne la materia della sicurezza sul lavoro, la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza portuale e quant’altro ?
Si fa presente inoltre che da pochi giorni la M/N MSC BARI (oltre 153.000 TSL, lunga 366 metri e larga 51 metri), ancora in porto per le opportune verifiche e riparazioni del caso, è stata interessata da un grave incendio in sala macchina. Anche in quell’occasione era assente un rimorchiatore sui tre disponibili a causa della mancanza di personale. Si da il caso che era assente proprio il rimorchiatore destinato effettivamente al servizio di prevenzione antinquinamento.
Eppure, nonostante i marittimi siano venuti incontro contrattualmente ed economicamente ad ogni esigenza aziendale, sacrificando libertà e dignità, la Con.Tug, a parere degli scriventi, non riesce a gestire adeguatamente le esigenze portuali, rendendo il servizio di rimorchio portuale gioiese più appetibile,efficiente,economico e concorrenziale.
Inoltre, si porta a conoscenza di chi legge, che il dipendente Con.Tug, che ha applicato quanto le norme in vigore sanciscono in materia di lavoro e di riposo marittimo, è già stato tempestivamente convocato dall’Istituzione preposta, per il giorno 27 p.v., al fine di relazionare ufficialmente l’evento accorso.
Si auspica che l’organo istituzionale preposto al controllo e alla vigilanza in merito si adoperi affinché questi inutili disservizi non abbiano più a ripetersi e che vengano ripristinate le opportune condizioni di lavoro e sicurezza utili all’effettivo sviluppo e rilancio del porto di Gioia Tauro.