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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Si riaffaccia l’idea del Ponte sullo Stretto: stanziato più di un miliardo. Insorgono Sel e M5S

Si riaffaccia l’idea del Ponte sullo Stretto: stanziato più di un miliardo. Insorgono Sel e M5S
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I soldi appaiono nel Dpef e sono destinati alla Società Stretto di Messina. Interrogazione dei deputati di Vendola: «Speriamo sia un grossolano errore»


 

Torna l’ombra del ponte sullo Stretto. Per costruirlo sarebbe stato stanziato più di un miliardo. Stanziamento che appare nelle carte del Dpef, il documento di programmazione economico e finanziario: per l’esattezza un miliardo 287 milioni 324mila euro a favore della società Stretto di Messina. La novità ha già fatto infuriare i deputati di Sel che subito hanno presentano un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi: «Speriamo sia un grossolano errore» si augurano i parlamentari di Vendola.

Per il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto, questo finanziamento è il «segno di una continuità tra gli anni passati e la nouvelle vague di Renzi. Questo atto si iscrive dentro una scelta ben chiara che il governo ha fatto negli ultimi mesi di sostenere grandi opere e non la più grande opera di cui ha bisogno il nostro Paese: il riassetto idrogeologico». E anche i grillini insorgono: «Renzi resuscita il ponte sullo Stretto di Messina e rottama se stesso», afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Alberto Airola, ricordando quando il premier sconfessò l’opera. Commenta Airola: «Mafia e affaristi del cemento ringraziano».

Nei mesi scorsi il governo aveva aperto il dossier sul Ponte. I lavori erano stati bloccati dall’esecutivo Monti ma resta da gestire la grana delle penali da pagare al contraente, il Consorzio Eurolink.

Lo stesso amministratore delegato di Salini-Impregilo, capofila del consorzio Eurolink si è augurato che “il governo riapra il dossier sul Ponte di Messina” e a settembre, a margine dell’assemblea della società, aveva dichiarato: “Siamo disponibilissimi a rinunciare alla penale, se il progetto ripartisse”, sottolineando di non aver ricevuto alcuna richiesta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma di averne parlato con lui poco tempo prima