“L’Altra Calabria è la vera alternativa per la Regione” Lo ha dichiarato il candidato presidente del movimento politico Domenico Gattuso
«I territori chiedono cambiamento e noi per questo ci stiamo battendo. È una battaglia difficilissima perché non abbiamo soldi e mezzi e non giochiamo d’apparato, di clientele e di promesse e perché c’è uno sbarramento all’8%, ma la stiamo affrontando con impegno e determinazione. Noi, che ci distinguiamo dalla nebulosa indistinta formata dalle forze che hanno già governato, con risultati disastrosi, siamo alternativi. Sia perché vogliamo veramente togliere la nostra terra dalle sabbie mobili nelle quali l’hanno gettata, sia perché vogliamo costruire una prospettiva di sinistra in Calabria, in Italia e in Europa. Questo processo è stato avviato e lo proseguiremo al di là dell’esito elettorale». Parole pacate ed allo stesso tempo decise queste che il candidato presidente de L’Altra Calabria Domenico Gattuso ha pronunciato in occasione del meeting dal titolo “Risanamento e valorizzazione dell’ambiente. La tecnica a servizio del territorio”, al quale ha partecipato anche l’economista ed ambientalista di fama internazionale Guido Viale, uno dei padri fondatori dell’Altra Europa con Tsipras. Pacatezza che, però, al docente di Ingegneria dei trasporti dell’Università “Mediterranea” non ha impedito di essere appassionato, sia in positivo, sostenendo i valori, i progetti e le azioni in materia di ambiente e territorio proprie e della formazione di sinistra che sta guidando in questa competizione elettorale, sia in negativo, manifestando indignazione per una classe politica ed istituzionale calabrese di centrodestra e centrosinistra che nelle ultime legislature ha portato la nostra regione nel baratro. «Ci vorrebbero degli “indicatori” di risultato. Se al porto di Gioia Tauro per i lavoratori c’è quello del numero di container movimentati, per questi politici calabresi ci vorrebbero indicatori di efficienza come il numero dei posti di lavoro che hanno creato. Il giudizio è fallimentare, visto che non solo non hanno creato nuova occupazione, ma è cresciuto enormemente il tasso di disoccupazione ed hanno costretto tantissimi giovani ad emigrare. Parlano linguaggi diversi da quelli dei cittadini e danno la colpa sempre alla burocrazia e alle precedenti amministrazioni. Hanno messo uno sbarramento elevato per spartirsi i minori posti disponibili in Consiglio e si stanno combattendo anche dentro gli stessi partiti; questo dimostra come pensino solamente agli interessi personali. Per non parlare, poi, dei tanti consiglieri inquisiti o arrestati» ha detto l’aspirante governatore. «Noi siamo l’unica alternativa ad un centrodestra e ad un centrosinistra che dopo il voto faranno squadra come a livello nazionale, come testimoniano passate dichiarazioni di esponenti di primo piano come Maiolo e D’Ascola, per il quale si profilerebbe addirittura un posto di sottosegretario ai trasporti nel governo Renzi. Oliverio, che fa politica da quarant’anni, ha bisogno dello Svimez per rendersi conto della povertà in Calabria? Noi siamo la vera sinistra, non quella che invece di stare con noi è andata con un PD guidato da un Renzi che prende a schiaffi oggi perfino il maggiore sindacato dei lavoratori, la Cgil» ha aggiunto il professore universitario. «Noi, che non siamo politici di professione e siamo attivi nel sociale e nelle battaglie civili, abbiamo un progetto politico costruito sui territori e siamo gli unici ad avere un programma disponibile pure su Internet (www.perunaltracalabria.it) e abbiamo credibilità e competenze da vendere. Il voto utile è per noi» ha concluso Gattuso. A dargli manforte, il candidato consigliere Carmelo Giuseppe Nucera: «Comprendiamo l’amarezza della gente, ma il non voto è una medicina che peggiora il male. Bisogna selezionare chi ha sbagliato. Una ragione in più per votare e sostenerci». E il già candidato sindaco de L’Altra Reggio Stefano Morabito: «Ormai la classe politica calabrese è impresentabile e i partiti sono diventati solo comitati elettorali. Noi vogliamo promuovere una nuova cultura politica e sociale e continueremo la nostra battaglia anche dopo il voto».