Pesante condanna per un mafioso di Castellammare del Golfo La soddisfazione del movimento antiracket Libero futuro
Con una pesante condanna si conclude il primo ciclo
processuale che ha già visto condannare in abbreviato
altri nove imputati. Per il movimento antiracket invece si
apre una nuova fase in cui dovremo consolidare ed estendere
le attività e l’organizzazione che abbiamo iniziato a
costruire.
Dopo circa tre anni di impegno a fianco di alcuni
imprenditori di Castellammare del Golfo, LiberoFUTURO
costruisce una nuova associazione in modo da avere in zona
un nucleo autonomo di imprenditori capaci di promuovere ed
estendere il fenomeno della denuncia.
In questo periodo abbiamo accompagnato alla denuncia e nella
fasi processuali ben quattro vittime del racket sia nel
procedimento denominato Crimiso che in quello contro gli
estortori del presidente di Confindustria Trapani.
Abbiamo anche svolto, insieme a LIBERA ed alle altre
associazioni attive sul territorio, un’azione di
divulgazione e sensibilizzazione andando per negozi, nelle
piazze e nelle scuole e le 700 firme di
cittadini/consumatori aderenti al consumo critico antiracket
sono la prova palmare del consenso diffuso verso il nostro
movimento e gli imprenditori che denunciano.
Oggi che si è concluso con una forte condanna di primo
grado un troncone del processo Crimiso riteniamo i tempi
siano maturi per dar vita ad una nuova associazione capace
di creare consenso intorno a chi denuncia e di promuovere
circuiti di economia legale come stiamo facendo a
Castelvetrano collaborando per la sana e produttiva gestione
dei beni sequestrati e confiscati alla mafia o promuovendo
accordi a vantaggio dei produttori antiracket come fatto di
recente con la COOP nazionale.
Il nostro impegno sarà quello di dare coraggio a chi ha
ancora paura delle ritorsioni mafiose e di accrescere la
loro fiducia verso l’apparato repressivo dello Stato che
oggi ancor più di ieri è in grado di colpire Cosa nostra
e di tutelare gli imprenditori che denunciando rendono molto
più efficaci e rapide le indagini.
La nuova associazione sarà realizzata sul modello ormai
sperimentato in tutto il sud d’Italia ed in vent’anni di
attività dalla FAI (Federazione antiracket italiana).
Naturalmente promuoveremo il consumo critico antiracket e
chiederemo ai commercianti, agli imprenditori ed a tutti i
cittadini/consumatori di far parte di questo grande circuito
etico che oggi conta oltre tremila imprese e
trentacinquemila cittadini in tutto il sud Italia.
Ci impegneremo, inoltre, nella promozione dei prodotti
provenienti da aziende aderenti al Consumo critico
antiracket e da quelle sequestrate e confiscate. Quando
possibile, infine, sperimenteremo forme di collaborazione
fra nostri imprenditori, gli amministratori giudiziari ed il
Tribunale delle misure di prevenzione al fine di garantire
la migliore gestione dei beni sottratti alla mafia.LiberoFUTURO