Soppressione Tribunali, la Cassazione ammette il referendum Ora la parola passa ancora una volta alla Corte Costituzionale
La Cassazione ha dichiarato ammissibili i tre quesiti per il nuovo referendum nazionale chiesto da cinque Consigli
regionali (Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia), contro il taglio dei tribunali ‘minori’. Ora la parola passa ancora una volta alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere se i cittadini saranno chiamati alle urne per dichiararsi favorevoli o contrari alla cancellazione delle norme che ne prevedevano la soppressione. L’Ufficio Centrale per il Referendum della Corte di Cassazione ha dichiarato conformi le richieste presentate dai Consigli regionali di Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia, ai sensi dell’art.75 della Costituzione.
Il primo quesito referendario chiede l’abrogazione delle “disposizioni relative alla soppressione di trenta tribunali ordinari, delle corrispondenti Procure della Repubblica, nonché di duecentoventi sezioni distaccate di tribunali ordinari.
Il secondo: l’abrogazione delle “disposizioni relative alla soppressione di trenta tribunali ordinari e delle corrispondenti Procure della Repubblica”.
Il terzo: l’abrogazione delle disposizioni relative alla soppressione dl trenta tribunali ordinari e delle corrispondenti Procure della Repubblica, nonché l’eliminazione della mancata previsione nell’ordinamento giudiziario dei circondari dei tribunali soppressi”.