Ossigeno al San Camillo: sabotaggio o incuria? Assotutela vuole chiarimenti sulla vicenda
“Ospedale San Camillo: si chiude la stalla dopo aver fatto fuggire i buoi.
Riflettendo sulle numerose ipotesi che avrebbero provocato il guasto che
poteva mettere in pericolo molte vite umane, si affacciano numerosi
interrogativi”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato
che spiega: “Rivedendo le immagini del grande nosocomio di Monteverde nei
vari notiziari, una riflessione viene spontanea. Come mai si inquadrano
spesso due operai che installano grate metalliche all’ingresso del tunnel
in cui si trovano gli impianti? Logica vorrebbe, che tale accortezza fosse
stata presa prima del verificarsi del grave episodio ma i filmati
contraddicono tale supposizione. Non vorremmo che il varco agli impianti
fosse stato frequentato fino a poche ore prima dell’incidente da chiunque,
magari da maldestri ladri di rame che spesso, negli ultimi tempi, hanno
infierito nella stessa azienda ospedaliera, come dimostrano le ultime
vicende di cronaca. In tal caso, altro che sabotaggio, si potrebbe
benissimo parlare di incuria da parte dei tecnici che da tempo avrebbero
dovuto salvaguardare i cosiddetti siti ‘sensibili’, tra cui gli impianti di
ossigeno occupano il primo posto. Considerato lo stato in cui versa
l’ospedale, AssoTutela nei prossimi giorni verificherà in prima persona le
condizioni di sicurezza specie in prossimità di cantieri ancora aperti”,
conclude il presidente.