Policlinico Tor Vergata: apparecchi ultramoderni sigillati Assotutela: "Acceleratori neurochirurgici e risonanza intraoperatoria acquistati e mai utilizzati"
“Siamo contenti di occuparci di sanità, perché ogni giorno ne impariamo una
nuova. Oggi ci occupiamo del policlinico di Tor Vergata, struttura moderna,
importantissima per un quadrante assai povero di offerta sanitaria in cui
però accadono cose assurde”. Esordisce così il presidente di AssoTutela
Michel Emi Maritato, facendo riferimento all’acquisto di costose e
ultramoderne apparecchiature. “Ci rivolgiamo alla dottoressa Tiziana
Frittelli, che sappiamo direttore generale attenta e competente, per
verificare se corrisponda a verità la notizia dell’acquisto – circa un anno
fa e su sollecitazione di un primario alle soglie della pensione – di
strumentazioni di ultima generazione per la radioterapia. Si tratta di
acceleratori neurochirurgici, che consentono di trattare con precisione sub
millimetrica i tumori cerebrali e della risonanza magnetica intraoperatoria
sempre più usata in neurochirurgia, sebbene ancora poche evidenze ne
giustifichino l’applicazione. Ma non è questo il motivo del contendere. Si
dice che tali sofisticate tecnologie siano ancora imballate e non messe in
funzione in quanto nessun professionista operante nel policlinico
universitario sarebbe in grado di usarle perché troppo ‘complesse’. Ci
auguriamo – continua Maritato – che questa sia soltanto una voce messa in
giro ad arte, altrimenti AssoTutela farà tutti i passi necessari perché sia
garantita nella struttura pubblica una assistenza adeguata con gli
strumenti a disposizione. Salvo poi dimostrare che a Tor Vergata, si è
prodotto un danno erariale di elevata consistenza”.