Contatori, presentati esposti in tutta Italia Dopo l’avvio della class action, Codici denuncia le violazioni al codice penale e civile
Roma – Da oltre un anno l’Associazione CODICI riceve segnalazioni su anomalie riscontrate dai consumatori sui propri contatori dell’energia elettrica. Visto il numero degli avvisi, CODICI ha lanciato una class action. La vicenda ha raggiunto la portata nazionale, grazie alla sollevazione degli utenti e non per ultima si è registrata anche un’interrogazione parlamentare sul problema.
I disagi indicati riguardano in particolare strumenti non affidabili e bollette dagli importi sproporzionati rispetto al reale consumo.
Inoltre CODICI ha più volte denunciato il fatto che i contatori, spesso targati ENEL, riportassero un marchio CE fittizio, che in generale non rispettassero il computo regolare metrico dell’energia erogata o che i consumi non fossero adeguati specie nelle case disabitate.
“Ora, dopo l’azione collettiva, CODICI annuncia di aver presentato un esposto in tutte le procure italiane”, dichiara Ivano Giacomelli Segretario Nazionale dell’Associazione.
“Abbiamo ravvisato delle chiare violazioni al codice civile e al codice penale che abbiamo specificato negli esposti”, continua.
“CODICI ritiene che le violazioni non siano solo ai danni dei consumatori ma anche dei conti pubblici dal momento che gli operatori del settore energetico svolgono il ruolo di sostituti d’imposta”, aggiunge Luigi Gabriele Responsabile degli Affari Istituzionali.
“Ricordiamo che l’energia è l’unica merce scambiata nel Paese che non è sottoposta alla stessa regolamentazione imposta per qualsiasi altro prodotto sebbene il suo costo incida sempre di più sul bilancio delle famiglie (oltre 800 euro l’anno in media). Senza dimenticare che il mercato energetico ha cifre da capogiro: 50 miliardi di fatturato ogni anno”.
Oggi in Italia rappresenta l’unico articolo che viene scambiato senza che lo strumento che lo misura – il contatore appunto – sia sottoposto a norme scrupolose o controllato da organismi terzi.
Enel, ad esempio, ha diffuso 30 milioni di contatori in tutto il Paese senza tuttavia rendersi conto che gran parte sono fuori legge e allargano sempre più il buco del controllo sul consumo energetico.
“Per questi motivi CODICI andrà avanti nella raccolta delle adesioni all’azione di classe e oltre alla presentazione degli esposti in tutte le procure segnaleremo le violazioni all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato”, concludono Giacomelli e Gabriele.
In Calabria è stato depositato un esposto a Palmi, il primo dei tanti che saranno presentati alle procure calabresi. << Vogliamo agire per le vie legali- dichiara Giuseppe Salamone, Segretario regionale di Codici Calabria- si vuole fare chiarezza sulla situazione che ha costretto tanti utenti a sborsare somme non dovute per consumi non effettivi>>.