Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 05 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Fascisti ripuliti, come la Lega Nord sdogana i fascisti del nuovo millennio Di questo si è parlato all'assemblea organizzata dal collettivo Casarossa40. Presente il giornalista e scrittore Saverio Ferrari

Fascisti ripuliti, come la Lega Nord sdogana i fascisti del nuovo millennio Di questo si è parlato all'assemblea organizzata dal collettivo Casarossa40. Presente il giornalista e scrittore Saverio Ferrari
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

LAMEZIA TERME – È stato questo il tema della partecipata assemblea di venerdì 28 febbraio al Parco Peppino Impastato organizzata dal collettivo Casarossa40. Ospite privilegiato è stato Saverio Ferrari, giornalista e scrittore che da anni ormai si occupa di studiare il fenomeno delle organizzazioni neofasciste in Italia e non solo e che attraverso l’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre, con cui Ferrari collabora, offre uno strumento di analisi e di informazione prezioso.

L’assemblea ha visto la ricostruzione e l’analisi del fenomeno che vede appunto le formazioni di estrema destra Casapound e Forza Nuova convergere e coagularsi intorno alla Lega di Matteo Salvini. Lamezia da questo punto di vista, rappresenta una sorta di laboratorio, essendo stato uno fra i primi territori del sud a registrare questa unione, insieme a realtà partitiche presenti sul territorio (come il MTL).

Operazione di pulizia si diceva, nel tentativo di proporsi quali formazioni democratiche di destra sociale e soprattutto di organizzazione rivoluzionarie e antistitemiche: emblematico il tentativo di appropriarsi di “figure” rivoluzionarie che storicamente sono patrimonio della sinistra rivoluzionaria (CHE GUEVARA su tutti).

Tentativo che però ad una analisi anche solo un po’ più approfondita, non nasconde il carattere profondamente xenofobo, intollerante e razzista (che spesso sfocia in violenza e le ultime aggressioni registrate a Cremona e Milano ai danni di attivisti dei centri sociali lo confermano) delle organizzazioni le quali si rifanno in maniera per niente velata al fascismo quando non direttamente al nazismo.

Anche i riferimenti iconografici non sono da meno. Forza Nuova ha come riferimento storico le Guardie di Ferro rumene, organizzazione nazista e collaborazionista che si macchio di atroci crimini durante la seconda guerra mondiale. Non a caso la sezione lametina è intitolata a Corneliu Zelea Codreanu Guardia di Ferro della prima ora. O ancora la sede di Casapound di Cremona è intitolata STOCCAFISSO: nel “ventennio” infatti quando una ordinanza del re rese illegale il manganello gli squadristi usarono lo stoccafisso essiccato ugualmente duro e offensivo.

L’evento fa parte della rassegna organizzata dal Collettivo dal titolo “25APRILE1945-25APRILE2015. SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDARE – 70 ANNI DI LOTTE TRA E VECCHIE E NUOVE RESISTENZE“ caratterizzato da un percorso politico di avvicinamento alla giornata del 25 aprile che offra e aggiunga al carattere semplicemente – seppur fondamentale – commemorativo della giornata, anche uno strumento di conoscenza e di approfondimento oltre che strettamente politico di azione di contrasto delle nuove destre neofasciste.

Nelle precedenti assemblee si è parlato di anarchici calabresi che hanno svolto un ruolo fondamentale nei processi rivoluzionari di inizio 900 nel Sudamerica (dibattito con Oscar GRECO ricercatore all’Unical); nelle prossime si parlerà del ruolo dei contadini rivoluzionari nel sud e l’antagonismo politico durante l’occupazione delle terre (con Pino FABIANO giornalista e scrittore), del ruolo delle donne nelle nuove resistenze da KOBANE alla PALESTINA (con NANDO PRIMERANO scrittore ed attivista del CSOA A. Cartella e con la presenza di una MILITANTE combattente del Rojava). Tutta la “rassegna resistente” è arricchita con cene ed aperitivi sociali, mostre fotografiche, workshop e musica.

Il percorso porterà quindi ad una giornata del 25 aprile “costruita” insieme con altre forze democratiche ed antifasciste cittadine (spazi sociali, collettivi, ecc…) con l’intento di caratterizzarla come momento di sintesi e, soprattutto, di ripartenza per un percorso antifascista condiviso.