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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

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L’iPhone ‘miete’ una nuova vittima, si tratta di un uomo di New York Ennesimo caso di apparecchio surriscaldato misteriosamente

L’iPhone ‘miete’ una nuova vittima, si tratta di un uomo di New York Ennesimo caso di apparecchio surriscaldato misteriosamente
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Mentre si parla solo del nuovo iPhone 6, un uomo di New York si sta riprendendo dalle
ustioni di secondo e terzo grado dopo che il suo iPhone è esploso nella tasca dei
pantaloni. Si è trattata di una brutta disavventura per Erik Johnson riferendosi
al suo iPhone che teneva in tasca quando è esploso spontaneamente. Secondo quanto
riferisce la stampa americana ha infatti provato sulla sua pelle gli effetti di un
iPhone surriscaldato. Quella volta aveva però con sé anche il suo iPhone di quinta
generazione. Il dispositivo era in tasca. Mi sono chinato per prendere le chiavi
e tutto quello che ho sentito un forte calore e fumo che esce dal pantalone ed all’istante
la mia gamba ha preso fuoco. L’uomo racconta che ha poi provato a prendere il mano
il telefonino. Ma si deve essere surriscaldato tanto da non permettermi di cacciarlo
dalla tasca anzi mi ha inpedito anche di abbassarmi i pantaloni, che sono stato costretto
a strappare. Ma che ha dovuto lasciarlo subito, perché era bollente. Ad Erik Johnson
non è rimasto altro da fare se non recarsi all’ospedale. Qui i medici lo hanno subito
ricoverato dove è rimasto per 10 giorni in un reparto ustionati dell’ospedale prima
di essere dimesso finalmente a casa Martedì con ustioni di secondo e terzo grado
sulla sua coscia. Quanto accaduto è solo l’ultimo di una serie di casi in cui
il protagonista è lo smartphone di Cupertino. L’anno scorso Jake Parker, 18enne
inglese, si è addormentato con il suo iPhone 5 appoggiato al braccio. Il giorno
dopo si è svegliato con una bruciatura la cui vescica, una volta scoppiata, ha lasciato
al ragazzo un buco la cui profondità raggiungeva il muscolo. E’ invece a febbraio
del 2014 una ragazzina americana di 14 anni è finita all’ospedale con ustioni di
secondo grado a coscia e schiena. Le era improvvisamente scoppiato l’iPhone 5C che
teneva, come sempre, nella tasca posteriore dei pantaloni. Per quanto riguarda il
caso di Erik Johnson la Apple non ha rilasciato commenti, riservandosi il diritto
di formulare un’ipotesi appena avrà un quadro più completo sull’accaduto. Per Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell’ennesimo
caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all’uso di telefonini
e smartphone che sono diventati oggetti insostituibili nella vita di ognuno di noi.
Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti,
anche in termini d’informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi
anche se le aziende produttrici, consigliano ai clienti di non coprire mai uno smartphone
a causa del rischio di surriscaldamento.