Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 09 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Diga sul Menta, Nicola Irto (Pd) denuncia la lentezza dei lavori "Si tratta di un progetto degli anni ’60, oltre mezzo secolo fa quindi per un manufatto più volte inaugurato e ‘venduto’ agli elettori con solenni proclami e assicurazioni"

Diga sul Menta, Nicola Irto (Pd) denuncia la lentezza dei lavori "Si tratta di un progetto degli anni ’60, oltre mezzo secolo fa quindi per un manufatto più volte inaugurato e ‘venduto’ agli elettori con solenni proclami e assicurazioni"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

“Trentacinque anni per una struttura indispensabile per soddisfare un bisogno e un diritto elementare come quello dell’acqua per oltre 200.000 persone, sono un tempo francamente insopportabile. Troppi anni per costruire e mettere in funzione la Diga sul Menta”.

E’ la denuncia del consigliere regionale del Pd, nonché presidente della quarta Commissione consiliare, Nicola Irto che ricostruisce così la vicenda: “I lavori cominciarono alla fine del secolo scorso e ancora oggi siamo lontani dal soddisfare la sete e i bisogni della città dello Stretto e del suo comprensorio.  Si tratta di un progetto degli anni ’60, oltre mezzo secolo fa quindi – rileva Irto – per un manufatto più volte inaugurato e ‘venduto’ agli elettori con solenni proclami e assicurazioni. Dal taglio del nastro di Loiero nel 2010, prima della sua ricandidatura al Governo regionale, ai proclami di Scopelliti, quando, nel 2012, l’ex Presidente della Regione, annunciò ai cittadini che, nell’ambito del Piano per il Sud, c’erano pronti 13 milioni di euro del Cipe per i lavori residuali di collegamento che avrebbero dovuto spegnere la sete dei reggini con condotta forzata, centrale idroelettrica e interventi di mitigazione ambientale”.

Aggiunge Nicola Irto: “Un budget che nel 2013 si arricchì di altri 12 milioni di euro, sempre Cipe, per completare lo schema idrico del Menta. Un ‘fiume’ di denaro pubblico che rende intollerabile qualsiasi altro rinvio per la messa in funzione di un’opera che rischia, dagli anni della sua progettazione ad oggi, di non rispondere più alle esigenze idriche di una popolazione nel frattempo cresciuta. Non c’è abitante di Reggio né dei centri urbani limitrofi, che non sia stanco per la qualità di un’acqua imbevibile il cui arrivo nelle case è sempre incerto e insufficiente perfino rispetto a bisogni igienici elementari. E ciò senza affrontare, in questa sede, quanto tutto questo inevitabilmente finisca con il moltiplicare le fatiche e i costi per le famiglie più deboli economicamente che pagano per prime e prima di tutti per questa vergogna”.

“Nella storia della Diga, che è ormai nota per essere la più grande incompiuta della Calabria, se non del Mezzogiorno – aggiunge il presidente della quarta Commissione-occorrono ora tempi certi. Non abbiamo bacchette magiche. Ma, entro un anno e non oltre, il sistema del Menta può e quindi deve entrare in funzione facendo scorrere l’acqua potabile in quantità sufficiente dai rubinetti delle abitazioni. La maggioranza di centrosinistra che oggi governa la Calabria  deve fare la sua parte, garantendo sia sui tempi di messa in funzione, sia su eventuali contributi economici”.

L’annuncio di Irto: “Da Presidente della IV Commissione, Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, convocherò i soggetti interessati per una riflessione e per fare il punto sulle opere di completamento concluse e avviate in Calabria.  Al tempo stesso, manterremo alta l’attenzione per la Diga del Metramo, altra fonte di rifornimento importante per i cittadini e gli agricoltori della Piana di Gioia, anche questa inaugurata nel 2013, ma mai entrata in funzione. Solo cosi si potrà andare oltre i proclami rispettando i bisogni dei territori. E venga preso –conclude  – questo impegno dai livelli ufficiali del potere politico e delle istituzioni e se ne traggano tutte le conseguenze. La gente è stanca; servono risposte”.