Allarme povertà, quando un alloggio popolare diventa un miraggio La storia del reggino Giuseppe Figara che da 8 anni aspetta una casa
A volte sentiamo dai media e dagli istituti di statistica che la povertà è in crescita ed è in mezzo a noi. Ma quando l’incontriamo non possiamo non raccontarla. Come questa. È il caso di un 34enne reggino, il sig. Giuseppe Figara, disoccupato, si arrangia alla giornata, sposato, con un figlio di 4 anni, e un altro in arrivo, che non potendo permettersi una casa in affitto è costretto a vivere ospite nell’appartamento della madre dividendo gli spazi con altre due persone. Da otto anni chiede la possibilità di avere un alloggio popolare ma come avviene tante volte in Italia e nelle nostre amministrazioni il rimbalzo delle responsabilità è divenuto ormai lo sport nazionale. Disperato, non sapendo più cosa fare, con un bambino affetto di autismo e un altro in arrivo, minaccia gesti estremi. Sostiene che le case ci sono, sono tante, e sono pure messe in affitto. Per il sig. Figara esiste un mercato nero degli alloggi popolari.