Sonni, Pd e primarie Nicolino Panedigrano parla delle future comunali di Lamezia Terme
Sarà perché si dice che Richichi pesca nel suo elettorato, ma Tommaso Sonni ultimamente mi sembra un po’ nervoso e per questo finisce con lo zigzagare e raccontare balle.
E a proposito di balle, vorrei che mi spiegasse dove, nella mia proposta di accelerare i tempi infiniti di queste Primarie convocandole noi dei movimenti, ha visto la volontà di escludere il PD. La mia era anzi una proposta tanto inclusiva, che si rivolveva non solo al PD, ma anche a Piccioni (che non a caso la ha a suo modo ripresa e rilanciata), a Sel, Città e Rifondazione. Una proposta che ho dovuto spiegargli e rispiegargli al telefono per circa mezzora in ogni suo dettaglio e su cui aveva personalmente concordato, salvo a ricredersi dopo aver consultato i suoi fini strateghi e stabilito con loro di aspettare decisioni e tempi del Commissario Soriero.
Dopodiché per la sua spider è stato un continuo testa coda. In una intervista rimasta un po’ in sordina ha detto che a lui “non interessa nulla delle primarie del PD e di quelle della coalizione”. Ora ha convocato tutto il mondo giornalistico per intimare al PD della triade Soriero-Scalzo-Lo Moro di indire le Primarie di coalizione entro il 7 di Aprile, minacciando altrimenti di prendere il largo da solo.
Se adesso è arrabbiato perché il Commissario del PD o chi per lui, dopo aver senza alcuna sua opposizione sconquassato percorso e regole delle Primarie con la scusa di ridurre da 5 a 1 i propri candidati, si è sempre rivolto a degli indipendenti politicamente ignoti e non a lui, forse assieme ai suoi acuti strateghi dovrebbe recitare un mea culpa per non aver capito come me sin dall’inizio che con Soriero si era voluto commissariare non solo il PD, ma l’intera coalizione e tutta la città. Coalizione e città che, senza il commissario catanzarese e rispettando il calendario originario delle Primarie, già da ieri avrebbero il nome del candidato sindaco del centrosinistra, pronto con gli altri concorrenti alle Primarie ad affrontare la battaglia elettorale contro le tante destre cittadine.
Ora, dopo aver dato sin troppo spazio alla (pre)potenza del e nel PD, è tempo di chiudere definitivamente la partita delle Primarie entro l’unica data possibile: Domenica 12 Aprile, in modo di proporre alla città un modello alternativo a quello delle destre dove le scelte sono autoreferenziali o, peggio ancora, emanazione di quei capi, sottocapi ed ex capi di partito che pur di mettere le mani sulla città sono pronti ad imbarcare qualsiasi accozzaglia, come hanno già fatto in passato quando hanno portato il consiglio comunale al secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Più che minacciare, con un pizzico di arroganza, di andarsene per conto proprio, facciamo allora in modo che dalle Primarie esca il progetto che ognuno di noi ha per il futuro di una Lamezia che sia libera da condizionamenti e che faccia della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica la base della prossima amministrazione comunale.