I 2.800 poliziotti provinciali non ci stanno In una nota, il sindacato A.I.P.A. si oppone con forza alla riforma delle Forze di Polizia che cancellerebbe il corpo di Polizia Provinciale
Il giorno 8 Aprile al Senato della Repubblica si è consumato il primo atto della discussione sul riordino della Pubblica Amministrazione con le dichiarazioni di senatori dei vari gruppi parlamentari circa i contenuti del DDL “Madia”. Da tutti i fronti politici sono emerse le gravi contraddizioni del provvedimento licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali. L’ A.I.P.A. (Associazione italiana Polizia Ambientale), come ha sempre sostenuto, ritiene che la vera riforma delle Forze di Polizia non possa che passare attraverso l’eliminazione delle sovrapposizioni di compiti. L’ “accanimento”, poiché altri termini non si possono utilizzare, da parte del Governo nel voler cancellare dal nostro coordinamento le uniche due strutture (CFS e Polizie Provinciali), specializzate nella tutela dell’ambiente e del territorio è fonte di preoccupazione; il contestuale “trasferimento” degli uomini e delle donne del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciali ad altri non meglio definiti compiti non potrà che ripercuotersi sui cittadini e non se ne comprende l’obbiettivo. Traffici e gestione illecita di rifiuti, salvaguardia delle biodiversità, tutela idrogeologica del territorio, difesa della fauna selvatica e degli animali da affezione; senza nessuno che controlli che fine faranno? Da una parte il Governo approva normative più severe nel campo ambientale dall’altra chiude le strutture preposte al controllo. Milioni di euro sperperati in formazione ed esperienza degli operatori, solo, riportando le parole dell Ministro Madia, “per chiudere i più piccoli”; poi poco interessa se i più piccoli garantiscono la propria attività in ambiti dove nessun altra forza di polizia ha strutture e competenze. Anche la Conferenza delle Regioni, per voce del Presidente Chiamparino ha espresso le proprie forti perplessità sulla gestione “governativa” della Polizia Provinciale; sottolineando i vuoti che si sono creati a seguito del riordinino delle funzioni delle Province e della allocazione presso le Regioni di tutte le competenze di tutela ambiente fino ad adesso svolte dalle Province stesse. Ci auguriamo che gli appelli dei senatori vengano accolti e che il Governo dia la giusta considerazione alla questione dei controlli ambientali. L’ Associazione Italiana Polizia Ambientale (A.I.P.A.) continuerà a lottare affinche’ la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini possa essere garantita dagli operatori delle Polizie Provinciali come avviene da decenni, anche di fronte ad atteggiamenti che tutto hanno meno che logica e funzionalità.