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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 SETTEMBRE 2024

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Lettera dal Maghreb alla Citta’ di Reggio multietnica Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una studentessa di corsi di mediazione culturale che racconta la sua esperienza a Reggio Calabria

Lettera dal Maghreb alla Citta’ di Reggio multietnica Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una studentessa di corsi di mediazione culturale che racconta la sua esperienza a Reggio Calabria
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Il vento del sud è forte.Il Maghreb è a pochi passi da noi e dal Marocco ,nel corso degli anni,molta gente è arrivata in Italia. Alla ricerca forse di un sogno, alla ricerca di un desiderio che possa fare sentire viva una persona o una donna. La mia storia è un pò come tante altre,fatta di sole e strade sterrate, di usanze ancestrali che poi si contaminano con gli usi occidentali. Sono arrivata in Italia in cerca di lavoro, proveniente dal Marocco. Nel mio paese d’origine le opportunità di impiego scarseggiano. Le assunzioni nel settore pubblico sono viziate dalla corruzione.Le imprese private sono poche e vi si accede solo per segnalazione personale.Le attività agricole si svolgono soltanto nelle zone montuose.Ho trovato lavoro a Reggio come badante,sono entrata in Italia da clandestina ed ho dovuto attendere la prima sanatoria utile alla regolarizzazione per la mia permanenza in questo Stato.Francamente trovo risibile che un cittadino extracomunitario ,pur lavoratore ,debba attendere un condono per fare rispettare i propri diritti.In effetti nel periodo d’attesa dal momento in cui ho iniziato a lavorare ,fino a quello in cui sono stata registrata ,è decorso più di un anno,certo per me è stato un periodo breve ,rispetto a quello di tanti altri che rimangono come “nessuno” su questo territorio,senza diritti previdenziali,senza assistenza sanitaria ,pur contribuendo con il loro lavoro al benessere di questa società.La mia vita lavorativa ha avuto cambiamenti.Successivamente sono stata licenziata per motivi personali dal datore di lavoro ,senza una logica ragione plausibile e sono ora priva di mezzo di sostentamento.Mi capita a volte di svolgere assistenza H 24 a donne anziane ,senza che queste provvedano alla mia registrazione.Tuttavia sono ancora giovane e ritengo avvilente allamia età ed anche in considerazione della mia capacità intellettuale ,dovere ripiegare le mie aspettative a questo unico tipo di lavoro.Mi hanno chiamato a fare parte di una cooperativadi servizi,riservata a donne in condizioni disagiate,ma per la crisi economica non ho avuto occasione di poter svolgere alcuna attività a favore di enti pubblici e/o società.Eppure sono a conoscenza che ogni anno arrivano alle istituzioni pubbliche locali ,centinaia di migliaia di euro da fondi comunitari destinati all’integrazione di noi stranieri.Noi vittime di un latente razzismo ,che si manifesta in atteggiamenti pietistici quando si tratta di concederci modesti contributi economici,ma che si spiega in tutto il suo disvalore quando chiediamo pari dignità nel partecipare a concorsi pubblici alla pari dei cittadini italiani.Eppure ,in costanza di giovani adulti italiani ,che ancora trentenni continuano ad abitare a casa dei propri genitori,siamo proprio noi ,in particolare extracomunitari,che con pochi euro (talvolta provento di sfruttamento) rivolgiamo fiducia a questo paese,paghiamo con i nostri soldi i contributi previdenziali che spettano ai datori di lavoro saranno l’INPS ,popoliamo le scuole con i nostri figli nelle classi elementari,dando la possibilità agli insegnanti ed ai presidi di avere sempre classi dove potere insegnare senza cambiare sede.I nostri figli nelle scuole,a volte, sono più numerosi di studenti italiani.Siamo noi a rappresentare la speranza di questo Paese,senza avere il riconoscimento di poterci chiamare cittadini italiani,se non dopo 9 anni di duro e faticoso lavoro.Non deve esistere il razzismo ,ma l’Italia non deve dare spazio a quelle persone che minano alla nostra dignità con lo sfruttamento lavorativo e morale.Reggio Calabria è stata scerta come città simbolo contro il razzismo e per l’integrazione e deve diventare per me,per gli extracomunitari,per i reggini e gli italiani ,la capitale multietnica del Mediterraneo,dando la possibilità di esprimerci attraverso un lavoro regolare .Vico jn questa splendida città da dieci anni e voglio che questa sia la Terra dove arrivare e non da dove partire .

Maria Lamrani