Provincia Catanzaro, approvato rendiconto di gestione Presi anche provvedimenti anche in difesa delle funzioni del Corpo Forestale
Il consiglio provinciale di Catanzaro ha
approvato all’unanimità il rendiconto di gestione dell’esercizio
finanziario 2014. Il presidente dell’Ente intermedio, Enzo Bruno,
affiancato dal segretario generale Vincenzo Prenestini, ha introdotto i
lavori delle seduta con all’ordine del giorno, oltre all’approvazione
del rendiconto, un documento relativo alla difesa delle funzioni del
Corpo forestale dello Stato e contro il rischio di soppressione come
forza di polizia a tutela dell’ambiente e del territorio. Un
ringraziamento particolare il presidente Bruno ha inteso rivolgerlo al
dirigente del settore Bilancio, Pino Canino, e a tutti i componenti
dell’Ufficio per il lavoro svolto che consente di approvare un
rendiconto che registra un avanzo di amministrazione di 5.137.211 euro,
nonostante le difficoltà determinate dagli ulteriori tagli ai
trasferimenti erariali e dalle restrizioni previste dalla legge di
stabilità.
“La gestione 2014 che vi chiedo di approvare oggi è un atto dovuto per
continuità amministrativa rispetto alla quale abbiamo responsabilità per
l’attività degli ultimi due mesi dal 18 ottobre al 31 dicembre – ha
esordito il presidente Bruno -. La gestione degli ultimi due mesi è
stata complicata, abbiamo dovuto fare i conti con i tagli erariali
previsti dalla legge di stabilità. Qualche giorno prima del nostro
insediamento ci è stata recapitata una comunicazione del Ministero
dell’Economia che ci obbligava a restituire tre milioni e 74 mila euro,
quindi a chiusura di esercizio finanziario. Grazie al lavoro attento e
responsabile degli uffici siamo riusciti a reperire queste risorse senza
creare problemi: mentre altre Province sono alle prese con enormi
problemi economici, tanto da non riuscire a garantire il pagamento degli
stipendi, noi abbiamo a che fare con un Ente sano che paga i dipendenti
e mantiene elevata la qualità dei servizi. L’auspicio è che ci sia una
inversione di tendenza rispetto al rapporto con il Governo nazionale e i
trasferimenti erariali per poter guardare con maggiore fiducia al
futuro. Intanto possiamo affermare che non manderemo a casa nessuno e
che possiamo guardare all’immediato futuro con tranquillità. Siamo tra
le prime Province in Italia ad aver approvato lo statuto dell’Area
vasta, che poteva essere licenziato entro il 30 giugno, con l’unanimità
dei consensi dei sindaci presenti, un corrispondente dell’80 per cento
del voto ponderato della provincia di Catanzaro”. Il presidente, quindi,
parla di “un buon bilancio dei primi sei mesi di amministrazione.
Sperando anche che la legge regionale che sta per essere varata guardi
alle Province come strutture che contribuiscono a mantenere la
sussidiarietà degli enti locali nel nostro Paese: se si interrompe
questa catena cade il sistema, l’erogazione dei servizi e a farne le
spese sono i Comuni, e quindi i cittadini”. L’auspicio di Bruno nel
chiedere il voto favorevole del rendiconto è che “il consiglio
provinciale continui a lavorare all’insegna della massima coesione, come
ha fatto sin dall’insediamento, nell’interesse delle comunità
amministrate”.
“Il rendiconto non è altro che la fotografia dell’anno precedente, e noi
possiamo parlare della sana tenuta dei conti: siamo in avanzo di
amministrazione – ha affermato il vice presidente Vittorio Paola –. Noi
siamo in fase cruciale per la riforma e anche nella fase di
armonizzazione contabile per gli enti locali che passano da un sistema
previsionale alla contabilità finanziaria, questo metterà nella
condizione di poter dare respiro, perché per esempio potremo spalmare i
debiti fuori bilancio e potremo porre fine a residui attivi e passivi”.
“Abbiamo esaminato in maniera attenta il rendiconto – ha detto il
consigliere Antonio Montuoro, presidente della commissione permanente
Bilancio –. Il nostro ringraziamento va al dirigente Canino e ai suoi
collaboratori. Nonostante tagli e la riforma Delrio che ha
ridimensionato competenze e risorse, siamo l’unica Provincia della
Calabria che continua a dare risposte ai cittadini. Andiamo ad approvare
un quadro che per dieci dodicesimi appartiene alla precedente
amministrazione, e quindi ringraziamo anche il commissario straordinario
Wanda Ferro per averci consegnato un ente non in difficoltà come altri”.
Apprezzamento per il lavoro degli uffici finanziari arriva anche dal
consigliere Riccardo Bruno che rimarca la positività di un rendiconto
che consente di garantire tanto gli stipendi ai dipendenti quanto la
qualità dei servizi. “Grazie anche al dinamismo del presidente – ha
detto Bruno – la nostra Provincia diventa protagonista nel quadro
regionale. Possiamo contare anche su un buon avanzo amministrazione, e
quindi l’attenzione può essere spostata alla programmazione attraverso
l’utilizzo dei bandi europei”.
“Il rendiconto di gestione è la fotografia dell’avvenuto, rendicontiamo
gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali del 2014, il documento
che approviamo è il risultato del lavoro certosino che abbiamo condotto
con l’aiuto dei revisori dei conti – ha spiegato il dirigente del
settore, Pino Canino -. Non vi sono partite sospese, tutte le poste di
bilancio ci hanno consentito di arrivare ad un avanzo di avanzo 6
milioni 823 mila euro, di cui un milione e 685 mila euro rappresentano
un fondo di svalutazione dei crediti negli esercizi precedenti che ci
consentiranno di coprire fondi di svalutazione crediti nel 2015”.
Rispettati tutti i parametri previsti dalla normativa vigente, così come
il risultato della gestione di competenza, al netto dell’avanzo di
amministrazione applicato al bilancio 2014, presenta un attivo di
276.809,79 euro.
Dopo l’approvazione all’unanimità del rendiconto di gestione, i
consiglieri provinciali hanno approvato l’ordine del giorno illustrato
dal consigliere Marco Polimeni, a difesa delle funzioni del corpo
forestale dello stato e contro il rischio di soppressione come forza di
polizia a tutela dell’ambiente del territorio. L’ordine del giorno,
sottoscritto dai consiglieri, impegna le assise provinciali a “porre in
essere nei confronti del governo nazionale, ed in particolare del
ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, oltre che
della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano, secondo il principio di
reciprocità costituzionalmente garantito, tutte le iniziative necessarie
atte non soltanto a scongiurare che il Corpo forestale dello Stato venga
soppresso, ovvero che ne vengano disperse le relative risorse e cultura,
ma che lo stesso venga ad essere rafforzato, potenziandone l’azione
attraverso nuove assunzioni, oltre che con l’assorbimento di personale
proveniente da altre pubbliche amministrazioni, al fine di rendere il
suo operato ancor più efficace ed efficiente, per il bene pubblico,
della nostra Regione e di quello di tutta la Nazione”.