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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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“La liberazione della Calabria sarà battere la ‘ndrangheta” E’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, intervenendo a Reggio Calabria in un convegno sul contributo del Mezzogiorno nella Resistenza

“La liberazione della Calabria sarà battere la ‘ndrangheta” E’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, intervenendo a Reggio Calabria in un convegno sul contributo del Mezzogiorno nella Resistenza
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“La liberazione della Calabria non può che passare dalla lotta al vero oppressore di questa regione: la ‘ndrangheta”. E’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, intervenendo a Reggio Calabria in un convegno sul contributo del Mezzogiorno nella Resistenza, organizzato dal gruppo del Partito democratico a palazzo Campanella e dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Il rappresentante dell’assemblea legislativa calabrese ha ricordato che “lo scorso 25 aprile, intervenendo a Milano, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato che oggi, per l’Italia, la liberazione che serve è quella dalla corruzione. Come non essere d’accordo con il capo dello Stato? La corruzione – ha aggiunto – è il male profondo di un sistema Paese che sembra non reagire più alle cure; ed è anche il motivo reale del distacco e della diffidenza dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Ma in Calabria bisogna combattere anche con un’altra grave forma di oppressione, quella ‘ndranghetista, contro cui abbiamo tutti il dovere di impegnarci”. Scalzo ha sottolineato come “la sottovalutazione del contributo del Mezzogiorno nelle lotte partigiane esprima un pregiudizio che va spezzato, in un Paese in cui continua a esistere una drammatica questione meridionale. Aiutare il Sud a svilupparsi – ha detto ancora Tonino Scalzo – significa garantire all’Italia di riprendere la via della crescita”. Infine, da parte del presidente del Consiglio regionale, un ringraziamento particolare all’Anpi e ai partigiani (presente Aldo Chiantella, avrebbe dovuto partecipare ai lavori anche Anna Condò) che “con il loro sacrificio e il loro coraggio ci hanno consentito di vivere un Paese libero e democratico”.