Michele Drosi replica a Mario Muzzì Il vicesegretario del Pd di Catanzaro, in una nota, difende il suo partito dalle accuse di inefficienza mosse dal "colto" Muzzì
La Federazione provinciale del Partito democratico di Catanzaro è impegnata da più tempo a rimettere in campo una proposta politica e nuove condizioni organizzative per rilanciare ulteriormente il partito in tutta la provincia di Catanzaro, secondo un percorso di radicamento avviato dal congresso provinciale.
Lo sta facendo con impegno, passione e presenza nei territori per riprendere i contatti con i militanti e per verificare lo stato della situazione venutasi a creare a causa della lunga stagione dei commissariamenti che hanno lasciato sul campo quelle macerie e quella disarticolazione alle quali fa riferimento in una nota il “colto” Mario Muzzì, che molto ingenuamente attribuisce, invece, al gruppo dirigente provinciale. Impegno e passione costanti, mentre c’è chi trova il tempo e il modo di polemizzare in modo strumentale e irresponsabile.
La segreteria della Federazione con questo spirito ha affrontato anche la tornata elettorale del 31 maggio che, nella provincia di Catanzaro comprende ben tredici comuni. Nella stragrande parte di questi il partito è riuscito a presentarsi unito e coeso alla prova del voto, comprese anche quelle realtà richiamate da Muzzì, dove a suo dire si sarebbero “consumate le più becere lotte interne mai viste prima”. In quanto a Soverato, Lamezia Terme, sant’Andrea e Girifalco, le soluzioni adottate sono il frutto delle decisioni degli organismi del partito, così come si conviene in una comunità politica dove si osservano le regole e quindi lo statuto. Ma di questo si tratta. I pochi che hanno dissentito nelle varie realtà, evidentemente, non conoscono o quantomeno fingono, e pensano violandole di poter avere ragione. E’ questa la vera degenerazione in atto nei partiti che, bontà sua, Muzzì invece assolve senza battere ciglio, aggrava con le sue valutazioni decisamente strumentali e demagogiche.
E’ del tutto evidente, poi, che da parte di tutti, rappresentanti delle istituzioni o dirigenti di partito, sarebbe auspicabile e opportuno politicamente garantire la presenza esclusivamente a quelle manifestazioni delle liste con il simbolo del Pd o che impegnano, attraverso decisioni formalmente adottate, il corpo del partito.
Proprio per evitare quella confusione che comportamenti diversi, come nel caso dell’onorevole Arturo Bova, rischiamo di generare. Questi sono i fatti. Chi si affanna a sostenere “altro”, vuole mestare nel torbido, con l’intento di “delegittimare” un gruppo dirigente serio, responsabile, che sta lavorando con grande abnegazione al rilancio del partito nella provincia di Catanzaro.Michele Drosi
Vice segretario provinciale vicario Pd Catanzaro