Professionisti a confronto, focus sulla giustizia Oggi e domani a Laureana di Borrello
“Giustizia penale e dimensione riparativa”. È questo il titolo della “due giorni” di convegni organizzata dalla Fidapa e promossa dall’avvocato Pasquale Cananzi (Unione nazionale Camere minorili) e dalla dottoressa Sandra Genco (past presidente Fidapa). Si partirà mercoledì 10 giugno (dalle ore 15 alle 19) con la prima sessione ospitata dalla casa di reclusione “Luigi Daga” di Laureana di Borrello. Dopo i saluti della presidentessa del distretto sud-ovest Fidapa, Angiola Infantino, i lavori, presieduti dal presidente della Camera minorile di Reggio Calabria, Giuseppe Marino, saranno avviati dal direttore della stessa casa circondariale, Angela Marcello. A relazionare, invece, penseranno: Patrizia Surace, Serena Petronace, Alessandra Mercantini, Giovanni Lopez e Domenico Santoro. In occasione della seconda sessione, prevista per giovedì 11 giugno (dalle 13:30 alle 18:30), l’assise si trasferirà nella casa circondariale di Vibo Valentia, dove è prevista anche una tavola rotonda, dal titolo “Giustizia riparativa alternativa alla detenzione?”, tra relatori e detenuti. La seconda sessione, dopo i saluti della stessa Infantino e di Antonella Rotella (presidente Fidapa Vibo Valentia), prenderà formalmente il via con l’introduzione affidata al direttore della casa circondariale, Antonio Mario Galati, e presieduta dal presidente della Camera penale di Reggio Calabria, Emanuele Genovese. Le relazioni, invece, saranno affidate a: Pietrantonio Ricci, Gianpaolo Catanzariti, Antonio Verdirame, Enrico Interdonato, Emilio Molinari e Pasquale Cananzi. Il convegno, il cui sottotitolo è “La giustizia riparativa – in quanto cura anziché punire”, muove dall’idea che le due dimensioni della giustizia penale (minorile e ordinaria) hanno molto da dirsi e da darsi reciprocamente. Con l’intervenuta, per un verso, impraticabilità di una giustizia penale solo “distributiva” (si pensi al sovraffollamento delle carceri ed al rischio che con l’accompagnarsi ad esso di lungaggini processuali gran parte delle condotte di allarme sociale possano di fatto restare impunite) e, per l’altro, insostenibilità di una mancata “riparazione” delle ferite che il fatto-reato produce al tessuto sociale ed alle vittime di esso, si apre uno scenario del tutto nuovo caratterizzato dalla ineludibilità: quello di individuare in ogni possibile dimensione gli spazi per una giustizia finalmente anche riparativa. Nelle sue tre dimensioni, giuridica (del guasto causato con la elusione dell’ordine costituito), sociale (con il ristoro delle sofferenze inflitte alle vittime e la riparazione della lesione al tessuto sociale) e psicologica (con il catartico percorso del reo). Il convegno vale come evento formativo per l’Ordine degli avvocati e quello degli Assistenti sociali.