Catanzaro, gli attivisti 5 stelle bacchettano Cardamone e Rizza «La protesta degli insegnanti è contro il ddl "Buona scuola" non contro la riforma della PA. I due consiglieri potrebbero trovarsi nella piazza sbagliata»
«Cardamone e Rizza si informino bene sul contenuto delle riforme prima di annunciare la propria presenza alle manifestazioni di piazza organizzate dagli insegnanti». Lo affermano gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle Catanzaro, in merito al comunicato stampa con cui il Presidente del Consiglio Comunale Ivan Cardamone ed il Consigliere Roberto Rizza hanno annunciato il loro sostegno alla manifestazione organizzata dal costituendo Comitato per la difesa della scuola della Repubblica – Catanzaro e Provincia. Gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle aggiungono: «L’emendamento che i due politici criticano, ovvero la possibile divisione tra Atenei di serie A e di Serie B attraverso il diverso peso concesso nei concorsi pubblici, non è contenuto nel ddl ‘buona scuola’ ma nel disegno di legge sulla Pubblica Amministrazione (peraltro ancora in discussione nelle Commissioni alla Camera dei Deputati). A questo punto ci corre d’obbligo chiedere a Cardamone e Rizza se siano davvero convinti di voler scendere oggi in piazza accanto agli insegnanti. Non vorremmo che si trovassero a protestare per la riforma sbagliata».
«È strano – continua la nota – come neanche il PD cittadino, nonostante sia stato espressamente richiamato nella nota, si sia reso conto del grossolano errore di Cardamone e Rizza. La mostruosa gaffe, comunque, denota la palese approssimazione con cui i politici della città affrontano le questioni di politica nazionale e locale».
«Ci auguriamo – concludono gli attivisti – che la partecipazione di Cardamone e Rizza alla manifestazione sia anche un segnale di redenzione, visto che i governi guidati da Berlusconi e sostenuti dai due politici locali, hanno avviato il percorso di distruzione della scuola pubblica con le tanto famigerate riforma Moratti e riforma Gelmini, che hanno segnato solo il preludio alla definitiva distruzione oggi portata a termine col disastro targato Giannini-Renzi».