Lo show di Travaglio al Castello Normanno di Rende La stampa e la tv al servizio dei potenti che ci hanno rovinati
Dopo i successi di “Promemoria”, “Anestesia Totale” e “È Stato la Mafia”,
il giornalista, scrittore e volto noto della tv, Marco Travaglio, torna a teatro
con un nuovo, graffiante e irriverente spettacolo. “Slurp – Lecchini,
Cortigiani & Penne alla Bava. La stampa al servizio dei potenti che ci hanno
rovinatI”, questo il titolo completo dello spettacolo nel quale il giornalista,
con la consueta ironia e acutezza, analizza il rapporto fra l’universo dei
mezzi di comunicazione e gli organi di potere, un rapporto che, come dimostrerà
il protagonista, si rivela spesso poco trasparente. In Friuli Venezia Giulia l’
unico appuntamento con “Slurp” sarà domenica 24 maggio, al Teatro Nuovo
Giovanni da Udine, inizio alle 21.00. I biglietti per lo spettacolo,
organizzato dal Teatro stesso e Azalea Promotion, saranno in vendita dalle
10.00 di mercoledì 4 febbraio, online su Ticketone.it, nei punti autorizzati e
nelle biglietterie del teatro.
In questo nuovo recital teatrale, tutto da ridere per non piangere, che vede
anche la partecipazione della giovane attrice Giorgia Salari(Zodiaco, Il
Giovane Favoloso, I pilastri della società, RiccardoIII) per la regìa di
Valerio Binasco, Travaglio racconta come i giornalisti, gli intellettuali e
gli opinionisti servili hanno beatificato, osannato, magnificato, propagandato
e “smarchettato” la peggior classe dirigente del mondo, issando sul piedistallo
politici incapaci di ogni colore, ma(g)nager voraci, (mi)prenditori falliti che
hanno quasi distrutto l’Italia e stanno completando l’opera. Cronache da
Istituto Luce, commenti da Minculpop, ritratti da vite dei santi, tg e
programmi di regime hanno cloroformizzato l’opinione pubblica per portare
consensi e voti a un regime castale e molto spesso criminale che in un altro
Paese sarebbe stato spazzato via in pochi mesi, e che invece in Italia gode
dell’elisir di vita eterna. Un recital terapeutico, un’arma di autodifesa, un
antidoto satirico che ci aiuta a guarire – ridendo – dai virus del conformismo,
della piaggeria, della creduloneria, dell’autolesionismo e della sindrome di
Stoccolma, che porta noi italiani a innamorarci immancabilmente del Nemico. Che
ci rovina e ci rapina col sorriso sulle labbra, mentre noi teniamo la testa ben
affondata nella sabbia.