Il leone blu Emanuele Pecheux riflette sul nuovo movimento "Conservatori e riformisti" fondato da Raffaele Fitto
Ormai, è chiaro,viviamo in un paese che ha deragliato dai binari della normalità politica (e purtroppo non solo quella).
Come se non bastassero i Grillo e i Salvini e i loro seguaci che ci ammorbano da mesi con il loro petulante e demagogico populismo, la giornata di ieri , se ve ne fosse stato bisogno, ha rafforzato questa convinzione.
Da un lato la drammatica farsa palermitana di cui è sperabile che, almeno per il rispetto dovuto a Borsellino e alle istituzioni, si conoscano rapidamente i fatti veri e i nomi di chi ha irresponsabilmente sceneggiato un’inaudita commedia degli orrori, dall’altro la nascita e la presentazione di un nuovo partito (con annessi gruppi parlamentari).
Ci mancava proprio!
Ma non è tutto: il suo fondatore e leader Raffaele Fitto ha deciso di superare don Saro Crocetta quanto a scarso senso del ridicolo. E’ infatti ricorso ad un’ ossimoro per il nome: “Conservatori riformisti” (!!!) .
Che, volendo banalizzare, è un po’ come dire cane-gatto, suocera-nuora, etero-gay ecc.
Siccome la gara con don Saro non poteva certo finire così, don Raffaele, che ha in comune con il povero Aldo Moro solo il luogo di nascita, la salentina Maglie, ha pensato bene di competere anche in megalomania elevando un leone blu a simbolo del neonato partito (ino?).
Nell’attesa di sapere quale sarà il simbolo che adotterà per l’annunciato suo partito Stefano Fassina (speriamo che almeno non abbia l’infelice idea di rivolgersi ai creativi di Fitto) sembra opportuno suggerire a don Raffaele, per rimanere in tema, un inno ufficiale della sua nuova creatura che contenga le parole chiave del suo programma politico. Potrebbe rispolverare, con qualche piccolo ritocco al testo, un vecchio pezzo dell’Equipe 84, una celebre band degli anni 60/70: “un leone blu vola in cielo / un leone blu che se fischio torna giù/ un leone blu e lui lo sa è tutto ciò che io ho e in gabbia lo terrò”
Emanuele Pecheux