Tour del Movimento 5 Stelle tra i rifiuti del Crotonese Ferrara, Pedicini e Parentela: “In Calabria è tempo di una politica ambientale virtuosa”
Crotone – Un tour tra il paradosso ed il drammatico quello di domenica a
Crotone. Gli attivisti del Meet up locale con l’avvocato Cono Cantelmi
hanno accompagnato i portavoce del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara,
Piernicola Pedicini e Paolo Parentela, lungo un itinerario delle zone a
rischio ambientale del crotonese. «Un vero e proprio giro fra le bombe
ecologiche di questo territorio – commentano i portavoce – Crotone è da
considerarsi una terra dei fuochi, fra discariche sotterrate, quelle che
sorgeranno e quelle ancora in uso nonostante non si rispettino le norme
vigenti».
Località Ponticelli è stata la prima tappa del mini tour. Era necessario
confrontarsi ancora una volta con i cittadini che da anni convivono con le
nauseabonde esalazioni riconducibili ai rifiuti solidi urbani in
putrefazione, provenienti dall’impianto di trattamento degli Rsu e di
valorizzazione Rd. È stato comunicato loro l’importante risultato raggiunto
con l’avvio di un’inchiesta da parte della Commissione europea in seguito
all’interrogazione presentata da Laura Ferrara. La visita ha interessato
anche l’impianto di smaltimento, al cui esterno sostavano diversi camion
carichi di rifiuti e dai quali era evidente la perdita di percolato.
Da Ponticelli, passando per Scandale, ci si è spostati verso un altro sito
“caldo”: Giammiglione. Lungo il tragitto sorgono piantagioni di angurie e
coltivazioni bio, ma presto la scellerata politica ambientale calabrese che
si basa sull’emergenza, partorirà una nuova mega discarica, non si sa
ancora se destinata a RSU o a rifiuti speciali, distruggendo così la fonte
di sostentamento di molte famiglie e aziende agricole del territorio. Qui
Piernicola Pedicini – promotore del progetto di monitoraggio dei siti a
rischio ambientale, “Punto Zero” già avviato in Basilicata e Sicilia – ha
rilevato l’impatto delle radiazioni, registrato il dato per poi
confrontarlo con futuri rilievi nel caso in cui si proceda con la
realizzazione della discarica .
«Abbiamo voluto verificare di persona lo stato dei siti che a nostro avviso
rappresentano le principali criticità per questo territorio – spiegano
Ferrara, Pedicini e Parentela – non è la prima volta che visitiamo queste
zone, ma con la nuova legge sugli eco reati e la possibilità di avviare
anche in Calabria il progetto Punto Zero, era necessario tornare a Crotone,
esempio di come in Calabria non si sia ancora attivata una virtuosa
politica ambientale».
In prossimità dell’ex discarica di Farina, ultima tappa del tour dei
rifiuti, è stato annunciato l’esposto che verrà presentato nei prossimi
giorni in Procura per denunciare lo stato di totale abbandono del luogo e
la bonifica mai avvenuta, (in pratica si diffida l’amministrazione a dare
risposte sulle sorti della discarica ai cittadini entro 30 giorni). Un
invaso dismesso e che deve essere bonificato. Oggi si vorrebbe soltanto
procedere a metterlo in sicurezza, cosa che andava fatta più di 10 anni fa,
evitando che il percolato, la cui presenza è stata constata durante la
visita di ieri, inquinasse la falda acquifera superficiale presente. Come
se non bastasse l’amianto giace a cielo aperto ed il resto dei rifiuti fa
capolino sotto una coltre di terra che frana di giorno in giorno.
La giornata si è conclusa con un’agorà pubblica in cui si è fatto il punto
della situazione. L’ambiente e la possibilità di una Calabria a Rifiuti
zero rimane un priorità per il Movimento 5 Stelle che porterà avanti in
tutte le istituzioni la questione delle bonifiche e della tutela dei beni
comuni, come il sito archeologico di Capo Colonna. Qui si stava consumando
l’ennesimo scempio da parte di un Governo ed un Ministero ciechi, sordi e
muti. Ma la mobilitazione popolare ha vinto la sua battaglia e presto gli
scavi torneranno alla luce dopo essere stati ricoperti da una colata di
cemento.