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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Dissuasori, Pastore: “Duplice beneficio per il mare” Ripopolamento acque e contrasto pesca a strascico. Progetto unico al sud, sostenuto dai movimenti

Dissuasori, Pastore: “Duplice beneficio per il mare” Ripopolamento acque e contrasto pesca a strascico. Progetto unico al sud, sostenuto dai movimenti
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Amendolara (Cs) – La realizzazione delle barriere artificiali
lungo la costa di Amendolara ha il duplice obiettivo di ripopolare le risorse ittiche e
contrastare la pesca a strascico che sta distruggendo il fondale. Si andrà quindi a
valorizzare la fascia costiera, accrescere la produzione dell’ecosistema marino e
tutelare e migliorare la pesca artigianale locale.
È quanto emerso dall’accurata relazione presentata dal biologo Michele PASTORE intervenuto
all’incontro promosso dal Sindaco Antonello CIMINELLI e tenutosi ad Amendolara nei giorni
scorsi. Durante il confronto al quale ha partecipato anche l’ing. Giuseppe DE
ANGELIS, responsabile della PRISMA Srl società che si è aggiudicata la
realizzazione dei dissuasori contro la pesca a strascico, si è stabilito – attraverso un progetto
unico nel Sud Italia – di istallare 283 dissuasori su una superficie di 18 chilometri
quadrati lungo la costa del Paese della Secca.
I dissuasori che verranno posizionati in mare hanno persino il consenso dei movimenti
ambientalisti – spiega il prof. PASTORE – perché proteggono l’ambiente marino, favoriscono il
ripopolano dei fondali poco produttivi e risolvono i conflitti tra diverse categorie professionali di
pescatori. Le barriere artificiali immerse in acqua da subito andranno ad attrarre flauna marina
sia perché rappresentano un rifugio sia perché su di esse inizieranno a crescere organismi
viventi che di conseguenza attirerà altri pesci. È così – continua il biologo – che si innesca una
catena alimentare. L’obiettivo che si raggiunge è dunque l’incremento della fauna marina,
fondamentale per poter sfruttare al meglio le risorse ittiche costiere. Le barriere antistrascico
– conclude – impediranno la distruzione dei fondali, quelle di produzione serviranno
anche al ripristino delle praterie di Posidonia Oceanica e di Cymodocea nodosa, piante
superiori le cui radici stabilizzano i fondali e nelle quali si registra il massimo grado di
biodiversità (il gran numero di specie differenti), oggi ridotte a pochi cespugli.