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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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Omicidio Melito, psicologi contro Marziale Il presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori risponde per le rime: “Utilizzate i media con oculatezza e coscienza, non per scrivere fandonie”

Omicidio Melito, psicologi contro Marziale Il presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori risponde per le rime: “Utilizzate i media con oculatezza e coscienza, non per scrivere fandonie”
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“Dichiarazioni rilasciate da un tale segretario di un sindacato degli psicologi italiani (AUPI) lascerebbero intendere che il sottoscritto abbia in qualche modo puntato l’indice contro tale categoria nel caso della ragazza imputata di avere ammazzato la mamma a Melito Porto Salvo (RC) e tali asserzioni mi obbligano a rispondere”: è quanto afferma il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori.

“Nessuno – chiarisce Marziale – ha puntato l’indice contro la categoria degli psicologi, tutt’altro. In questo caso la categoria è stata impeccabile, anzi alcuni appartenenti ad essa ieri mi hanno segnalato con sgomento il dire di questo tizio asserendo essere a loro totalmente sconosciuto. È riferita a ben altre istituzioni la nostra richiesta di chiarimento, rispetto alla quale continuiamo a tenere alta la nostra voce a dispetto del silenzio cui ci vorrebbe ridurre questo tizio, palesemente in errore”.

“Restando a disposizione, come ovunque ripetuto, delle autorità inquirenti e solo di esse, ai quali si possiamo esibire ciò di cui siamo in possesso – incalza il presidente dell’Osservatorio – respingiamo le invettive di questo sconosciutissimo signore invitandolo prima di mettersi a scrivere comunicati stampa di accertarsi di avere capito bene, perché i media vanno usati con coscienza e consapevolezza, ed in ogni caso troviamo molto strano che qualcuno avverta il bisogno di imbavagliare l’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che in quindici anni di vita si è distinto proprio per le battaglie sempre oculate che hanno valso riconoscimenti istituzionali ai più alti livelli. Riveda, rilegga, si accerti e poi abbia la dignità di chiederci scusa, perché noi ringraziamo – in questo caso – gli psicologi di essere intervenuti”.

OMICIDIO A MELITO DI PORTO SALVO: IL SEGRETARIO DEL SINDACATO NAZIONALE DEGLI PSICOLOGI E DIRETTORE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI LAMEZIA TERME, MARIO SELLINI, FA CHIAREZZA SUL RUOLO DELLE ISTITUZIONI E DEI PROFESSIONISTI IN MERITO ALLA TERRIBILE VICENDA  DI CRONACA E CHIEDE A MARZIALE DI ABBASSARE I TONI

“Non ci sono molte parole per poter rappresentare il dolore e la sofferenza di una famiglia quando si trova di fronte a un fatto di cronaca così grave, come quello avvenuto a Melito di Porto Salvo. Un padre che deve sopportare la morte della moglie e il terribile sospetto che a toglierle la vita sia stata sangue del suo stesso sangue è di per sè innaturale e sconvolgente. Due vite sono praticamente state distrutte, senza contare le di salute mentale della 17enne e lo stato in cui si trova. Anche la sua vita è stata ormai compromessa.

Nonostante questo però – quando ci sono casi del genere – dobbiamo assistere al teatrino di alcuni professionisti, poco informati e comunque definiti super esperti, che nulla di meglio hanno da fare che prendersela con le Istituzioni e con chi a questo caso ci ha lavorato con serietà e vero impegno”. Mario Sellini, segretario del sindacato degli psicologi italiani (AUPI) e direttore del Centro di Salute mentale di Lamezia Terme, interviene a seguito della querelle nata dopo l’arresto della 17enne di Melito Porto Salvo, accusata di aver ucciso la madre, Patrizia Crivellaro.

Sellini parla a nome di tutti i professionisti calabresi che si sono visti puntare il dito contro da chi, evidentemente, è poco attento e per niente informato sui fatti.

“Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori – afferma Sellini – non sa che le Istituzioni e la comunità degli psicologi hanno seguito il protocollo perfettamente. Hanno svolto in maniera egregia il proprio lavoro e presto lo dimostreranno, carte – e non sms televisivi – alla mano.

Nessuno di noi poteva prevedere quello che è accaduto. La ragazza purtroppo ha reso dichiarazioni contrastanti anche agli psicologi che l’hanno seguita. Il Tribunale dei Minori ha svolto perfettamente il proprio compito ed ha anche verificato per tempo la veridicità delle dichiarazioni della 17enne, senza trovare alcun riscontro oggettivo”.

Sellini invita tutti alla prudenza, specialmente le associazioni che dovrebbero agire a tutela

dei minori: “La vera prevenzione – conclude – si fa non gridando ma lavorando. Piuttosto che chiedere una ispezione al Ministero della Giustizia si potrebbe chiedere al governo di introdurre la figura dello psicologo nelle scuole, per prevenire e fermare per tempo degenerazioni simili”.