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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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San Pietro Vernotico, bene mafia va a collettività Il comune assegna ad enti no profit immobile realizzato a seguito di un progetto europeo

San Pietro Vernotico, bene mafia va a collettività Il comune assegna ad enti no profit immobile realizzato a seguito di un progetto europeo
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Si trova a San Pietro Vernotico tra via Albatros e via Ibis, in contrada “Canimazzi”
su un terreno confiscato alla criminalità organizzata e che ora fa parte del patrimonio
indisponibile dell’ente locale un immobile appena edificato destinato a finalità
sociali, un centro interculturale, per l’integrazione e l’intercultura destinato
a cittadini stranieri e italiani e del centro di accoglienza notturna. Un progetto
la cui gara è stata vinta dalla cooperativa sociale “IL SOGNO” e che vede come
partner ufficiali lo* *“Sportello dei Diritti [1]” e l’Associazione “Teranga”
per quello che certamente sarà un esempio a livello nazionale del riutilizzo a fini
sociali dei beni confiscati alle mafie.**

La struttura è stata finanziata con i fondi europei messi a disposizione dalla Regione
ottenuti nell’ambito del “Po Fesr Puglia 2007-2013 Asse III “Inclusione sociale
e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale” Linea 3.4
“Interventi per la legalità e la sicurezza” Azione 3.4.1 – Accordi di Programma
con gli Ambiti territoriali Sociale per la Infrastrutturazione sociale di interventi
per il potenziamento della rete di strutture e servizi per la prevenzione ed il contrasto
dello sfruttamento, della tratta e della violenza di donne, minori e cittadini stranieri
immigrati”.

Il lavori sono costati 675mila euro di cui 450mila a carico della Regione e 150mila
sostenuti da Comune.

L’edificio, sviluppato su più piani è composto da: “Centro interculturale”
(al piano terreno), dove c’è la sala reception, la sala convegni-biblioteca multimediale,
il laboratorio informatico, il laboratorio di orientamento artigianale senza l’utilizzo
di macchine utensili e il servizio igienico (attrezzato anche per disabili); un “Centro
notturno di accoglienza”, composto da 4 camere da letto doppie, due servizi igienici,
distinti per sesso e idonei anche ai portatori di handicap, camera per operatore
con servizio e sala comune suddivisa in ambiente colazione e spazio di ricevimento.“

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [2]”, nell’esprimere
le proprie lodi per la bella fine cui è giunto un immobile confiscato alla criminalità
attraverso l’impegno dell’amministrazione del comune del brindisino e per la
soddisfazione circa l’accordo di partenariato raggiunto con la cooperativa “IL
SOGNO”, ritiene opportuno ricordare che la legge n. 109 del 1996 prevede infatti,
il riutilizzo sociale dei beni confiscati in tutto lo stivale, mediante l’assegnazione
dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita ad associazioni di volontariato,
cooperative sociali, oppure in via prioritaria ai Comuni, che hanno il compito
di amministrare direttamente i beni oggetto di confisca, al fine di restituirli alla
cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro.

Siamo certi, infatti, che il progetto in questione porterà sicuramente sviluppo
e ricchezza per il territorio interessato sia in termini sociali attraverso l’implementazione
di processi virtuosi in termini d’integrazione dei migranti ma anche in quelli
economici per le ricadute occupazionali e per l’attrattività in termini progettuali,
che ne deriveranno.