Lavori sulla statale 534: in bilico decine di posti di lavoro L’impresa appaltatrice denuncia difficoltà di carattere finanziario. “La Calabria che vuoi” tira in ballo Anas e Governo: «Assordante il loro silenzio»
Non meglio precisate difficoltà di ordine finanziario potrebbero portare la “FirmoSibari scarl” a fare a meno di parte della forza lavoro impegnata nell’ammodernamento della statale 534, con il pericolo di dar così vita anche a nuovi, ulteriori ritardi nel completamento dell’opera e di prolungare lo stato di isolamento cui ormai da mesi è costretta Cassano.
Lo denuncia il movimento “La Calabria che vuoi”, all’indomani dell’incontro, svoltosi nella sede di Confindustria, tra la stessa società e le rappresentanze sindacali. «Dal faccia a faccia – afferma “La Calabria che vuoi” – è emersa una verità semplice quanto agghiacciante: l’impresa appaltatrice ha reso noto di versare in uno stato di forte criticità economico-finanziaria, tale da rendere indispensabile il collocamento in permesso retribuito di parte della forza lavoro». Un dato «inquietante, perché vuol dire che decine di posti di lavoro sono posti in pericolo in una terra che di lavoro ha fame e perché tutto ciò avviene con conseguenze gravi sullo sviluppo del territorio, nel silenzio dell’Anas, del Governo e delle rappresentanze parlamentari calabresi». Incalza “La Calabria che vuoi”: «Da cronoprogramma, l’opera avrebbe dovuto essere utimata entro il 31 dicembre. Ad oggi, secondo l’Anas, si è giunti a meno della metà del percorso prefissato. Intanto, intere città come Cassano sono isolate, per via della chiusura degli svincoli nell’indifferenza dell’amministrazione comunale del tempo, col risultato di rendere impossibili i collegamenti all’autostrada per gran parte delle aziende agricole e turistiche. Ed a ciò si aggiunge adesso persino lo spettro dei licenziamenti nei cantieri».
Conclude il movimento politico cosentino: «Ce n’è abbastanza per rendere grave ed intollerabile il silenzio di chi, pur ripetutamente invitato a fornire risposte, continua a rifugiarsi in un silenzio sempre più colpevole. Non esistono più alibi: l’Anas spieghi come stiano le cose ed eserciti il suo ruolo, a garanzia dei livelli occupazionali e delle prospettive di liberazione di Cassano, città sequestrata. La Regione Calabria, i deputati e i senatori calabresi, se ancora esistono, si ricordino che Sibaritide e Pollino sono parte importante della loro terra e facciano sentire la propria voce presso il Governo ed il ministero delle infrastrutture, che già hanno rapinato la Calabria citra dei fondi per la nuova statale 106: non vorranno fare a meno anche della statale 534 pur di conservare le loro poltrone?».