Morire sani e belli Le riflessioni ironiche dell’avvocato Cardona sulla moda salutistica
Carta stampata, broadcasting e social network per il tramite di soloni ci affliggono ogni giorno con inviti e predicozzi.
Ora pare che a tutti stia a cuore lo stato di salute del prossimo e le dispense sulla salute si sprecano su ogni giornale o rivista.
Tutta la carta stampata con inserti, manuali, schede e tascabili propugnano le giuste regole del vivere asettico o i segreti atavici del diventar tubolari.
Si ignora quanto la magrezza sia elemosinante e jellatrice e portatrice di una insana disappetenza per il partner distratto.
E viceversa questa mania delle diete sta cagionando pantagrueliche indigestioni di ossessioni.
La presenza di movimenti oculari rapidi (REM) durante il sonno e moti stereotipati diurni (TIC), oltre all’incubo della crisi economica, pervadono insieme ai trigliceridi le ottenebrate menti degli epigoni delle diete.
Gli esseri umani nell’intervallo di tempo compreso tra la nascita e la pubertà, sanno già leggere la velocità di sedimentazione; il colesterolo è la nostra ombra e l’azotemia, uricemia, glicemia i nostri seguaci: tutti vegetariani!
Sembriamo un gregge di pecore brucanti anticrittogamici pascoli: è l’epoca delle fibre!
Se malauguratamente si addenta una “fiorentina” al sangue, ci si mette pure la protezione animali a portarti la sindrome del cannibale.
Il burro è bandito da anni dalle nostre tavole: l’ultimo panetto lo hanno usato nell’Ultimo Tango a Parigi di Bertolucci.
Figuriamoci! Non parliamo poi di alcool e fumo.
Gli inviti subdoli od espliciti all’astinenza sono più pressanti di una campagna elettorale.
Il fumatore, subornato da immagini rappresentanti inumani polmoni anelastici, è ormai considerato un reo, perseguitato più di un ebreo e condannato come un epicureo!
Tabelle – ogni dove – calcolano gli anni, i mesi, i giorni e le ore che ancora rimangono da vivere; manuali descrivono con particolare e cinica dovizia i futuribili strazi agonici.
Uno stress indicibile, con statistiche che tormentano il fumatore come anni di condanna e parametri che lo illudono con le probabilità di salvezza.
In quanto all’alcool, state attenti: favorisce la cirrosi, indebolisce la libido e, unito al fumo può determinare stati di allucinazione e di fiabesco stacco dalla realtà tipico dei politici.
In questo tormentone infinito di consigli non potevano certo mancare le malattie trasmissibili sessualmente (note anche con l’acronimo MTS), germogliate esponenzialmente dall’afflusso incontrollato di popoli esiliati.
Astinenza, morigeratezza, monogamia, molto self-control ma, soprattutto, test sierologici da scambiarsi prima delle effusioni!
In nome di questo neo-proibizionismo i guru di turno ci consigliano di rinunciare quasi a tutto.
Una vita così a me pare una vita d’ospedale. Una vita da malati, in fondo per morire sani!