Bovalino: quale politica… quale futuro? Pasquale Rosaci parla della necessità di nuova linfa politica per far uscire il paese dalla zona grigia
Nel panorama politico-amministrativo locale la tradizionale forma partitica, per una serie di concause di carattere soprattutto sociale (influenza dei social network) ed economica (perdurare della situazione di crisi), sembra avviarsi verso un inevitabile declino lasciando sempre più spazio alla formazione di liste civiche e movimenti che vogliono mettere al centro della propria azione politica il cittadino con i suoi bisogni e la comunità in cui esso vive. Ciò avviene maggiormente nei piccoli centri ma da qualche anno anche a livello nazionale, dove per esempio il Movimento 5 stelle dell’accoppiata Grillo-Casaleggio ha saputo contrapporsi ai tradizionali partiti politici intercettando, principalmente attraverso la rete, le priorità del disagio sociale ed i bisogni stessi dei cittadini. Con queste premesse la disaffezione degli elettori è stata la logica conseguenza manifestata con il “non voto” in quasi tutte le tornate elettorali dove il “partito degli astensionisti” è stato quello che percentualmente ha quasi sempre prevalso. Ciò ha fatto si che il vento dell’antipolitica continuasse a soffiare con forza favorendo una “crisi d’identità” che a questo punto è diventata anche crisi di valori, di pensiero e di cultura, legittimando il fatto che la gente si è disaffezionata alla politica e ancor più ai politici che sono stati spesso beccati con le mani nel sacco (gli scandali “rimborsopoli” e “mafia capitale” ne sono un chiaro esempio). Rimanendo in ambito locale c’è da dire che la collettività bovalinese, negli ultimi vent’anni, è stata fortemente penalizzata da un susseguirsi di amministrazioni (di centro, di destra e di sinistra, camuffate sotto le sembianze di lista civica) che hanno evidenziato un’attività politica fallimentare dimostrando, nel contempo, un assoluto disinteresse verso la cosa pubblica ed i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. La loro mediocre attività amministrativa ha causato notevoli danni non solo al territorio ma anche ai bovalinesi stessi che ancora oggi stanno pagando il dazio a caro prezzo sia in termini di servizi non erogati o erogati male, sia di immagine (è ancora viva l’onta per aver subito lo scorso 2 aprile 2015 il decreto di scioglimento del consiglio comunale) che erariali, attraverso l’aumento esponenziale delle tasse locali. Quindi, anche se all’appuntamento elettorale manca ancora più di un anno, appare necessario cercare di capire quale potrà essere lo scenario politico futuro tenendo conto che si uscirà da un periodo di transizione caratterizzato da una gestione commissariale che non potrà provocare stravolgimenti di sorta nè in un senso, nè nell’altro. Ed il quadro, è purtroppo piuttosto deleterio in quanto è ormai chiaro e lampante che i “soliti noti” (ex amministratori e politici di vecchio stampo che mal si rassegnano all’idea di lasciare spazio e interessi a favore delle nuove leve), stanno lavorando a fari spenti per cercare di creare i presupposti per nuovi accordi e alleanze al fine di giungere compatti e coalizzati sulla linea di partenza e riprendere così quel discorso che la cittadinanza intera ha già dimostrato di “non voler più sentire”. Ma Bovalino non è di questo che ha bisogno, l’obiettivo è quello di veder nascere un gruppo di persone che sia in grado di offrire una valida alternativa al cittadino cercando di realizzare le sue aspettative e soddisfare le sue esigenze, oltre al fatto di saper intraprendere un cammino politico inteso come “servizio” per la gente e tra la gente, partendo dalla trasparenza nelle azioni e nelle scelte e dal rispetto assoluto delle regole. Forse ciò è un’utopia…ma sognare non costa nulla !.