Rende Miceli (M5S): «Vogliono privatizzare tutto, a tutti i costi» Il consigliere comunale di Rende: «Continua distruzione della sanità pubblica, spariscono anche le risonanze magnetiche. Stanno privatizzando servizi essenziali»
«A Rende non decide il Sindaco, non decide la Giunta, non decide il Consiglio Comunale e men che meno i cittadini. Ormai le decisioni sono prese al di fuori della città, decisioni calate dall’alto per la
distruzione dei servizi pubblici. Unico obiettivo: privatizzare a tutti i costi».
Comincia con questo attacco la lunga nota diffusa dal consigliere comunale del M5S di Rende, Domenico Miceli.
«Il problema – afferma Miceli – è che, sotto il colpo dell’esecutivo Manna, eterodiretto da altri, finiscono servizi essenziali socio-assistenziali e sanitari. Si alienano diritti fondamentali dei cittadini, come quello alla salute.
Nell’ultimo Consiglio Comunale è toccato al centro anziani del Villaggio Europa essere svenduto grazie ad una delibera creata ad hoc per favorire il profitto del privato. Una delibera che abbiamo smontato passo passo, che è stata aspramente criticata anche da un gruppo di maggioranza che inutilmente ha provato ad emendarla, ma niente. Dopo aver promesso di cambiarla nel precedente Consiglio Comunale hanno avuto la sfrontatezza di ripresentarla identica a prima. Compresa la parte riguardante i minori stranieri extracomunitari, di cui nessuno ha capito il nesso con i servizi di assistenza agli anziani della nostra città. Non si vorrà mica cavalcare, in maniera strisciante, l’onda del business sui migranti anche a Rende?»
«Questo, attacca Miceli, il disegno generale: cancellare la sanità pubblica per favorire i privati. Il gravissimo caso dello scippo della risonanza magnetica destinata al Poliambulatorio di Quattromiglia, deciso dal commissario Scura e passato sotto il silenzio del sindaco Manna, che pure aveva promesso un potenziamento di questa struttura, è il segno più evidente che a Rende non comanda una classe dirigente attenta ai problemi dei cittadini, ma comanda una politica altra, esterna ai confini comunali, che condiziona pesantemente le scelte e finanche il voto dei singoli consiglieri. Ma d’altronde erano già lampanti le intenzioni di penalizzare l’unica struttura pubblica territoriale dell’area urbana e alternativa all’ospedale, quando è stato emanato il decreto n.84, con cui si chiudeva il laboratorio di analisi del Poliambulatorio di Quattromiglia, nonostante sia un’eccellenza nella sanità, con 300mila esami effettuati all’anno».
«La città ormai è in mano a padrini politici ben conosciuti – va avanti il politico pentastellato – e questo Sindaco, netta minoranza nel raggruppamento che dovrebbe sostenerlo, è impegnato solo a fare il giro delle sette chiese, a Cosenza, a Catanzaro, a Roma, per elemosinare, non riuscendovi, un ordine dall’alto ai consiglieri della sua stessa maggioranza, per evitare che ogni settimana si convochi un
Consiglio Comunale per poi puntualmente trovare una scusa qualsiasi per non discutere e non votare il punto sulla megaclinica privata con annesso hotel extralusso. Così, dopo estenuanti riunioni di maggioranza ci si affida ai rinvii, alle attese, persino a fantomatici incontri in Regione, tutto purché non si discuta della zona scelta. Esiste il serio pericolo di esondazione secondo il PAI, quindi un rischio elevato di perdita di vite umane. Altri rinvii poi, al fine di evitare di discutere non si dell’aumento di volumetria spropositato (il complesso sarà più grande del centro commerciale Metropolis), lì dove il futuro PSC aveva previsto un parco pubblico. E ancora slittamenti per sviare l’attenzione dai seri problemi a cui andremo incontro come la viabilità, i servizi essenziali come le fognature, la vicinanza con lo stadio di Cosenza e con la discarica di Sant’Agostino, un pronto soccorso non autorizzato e di tanti altri ancora».
«Quello a cui stiamo assistendo oggi – conclude il consigliere rendese – è l’azione di un sindaco in balia delle correnti politiche, che ha perso la bussola della buona gestione della cosa pubblica, senza una visione chiara per la nostra città, senza una politica che guardi solo agli interessi dei rendesi. Ci troveremo con una città i cui servizi saranno completamente in mano ai privati, senza alcuna garanzia di vantaggio per chi oggi paga le tasse, e che tasse, a Rende».