Dal rapporto sulla situazione sociale del Paese pubblicato dal Censis risulta che oltre 4 milioni di italiani si trovano in una condizione di povertà assoluta. Occorre introdurre immediatamente il Reddito d’Inclusione Sociale per tutelare le persone più disagiate. Come segnalato in più occasioni, da oltre un decennio l’Italia condivide con la Grecia il poco invidiabile primato di essere l’unica nazione dell’Europa a 15 priva di una misura nazionale contro la povertà assoluta. Per sanare questa drammatica situazione uno strumento efficace è certamente l’introduzione nel nostro Paese del Reddito d’Inclusione Sociale. Il Reddito d’Inclusione Sociale è rivolto a tutte le famiglie in povertà assoluta e consiste in un trasferimento monetario, d’importo adeguato a farle uscire da questa condizione, accompagnato da servizi alla persona per l’attivazione e il reinserimento sociale.
Le altre misure oggi utilizzate per contrastare la povertà assoluta saranno assorbite al suo interno.
Ogni famiglia dovrebbe ricevere mensilmente una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la
soglia Istat della povertà assoluta. Il principio guida è l’adeguatezza: nessuna famiglia è più priva delle
risorse necessarie a raggiungere un livello di vita “minimamente accettabile”.
Insieme al contributo monetario, gli utenti del Reddito d’Inclusione Sociale dovrebbero ricevere i servizi dei quali hanno bisogno.
Possono essere servizi per l’impiego, contro il disagio psicologico e/o sociale, riferiti a bisogni di cura – disabilità, anziani non autosufficienti – o di altra natura. Il principio guida risiede nell’inclusione sociale: dare alle persone l’opportunità di costruire percorsi che – nei limiti del possibile – permettano di uscire dalla condizione di marginalità.
Le classi dirigenti che governano il paese devono introdurre immediatamente il Reddito d’Inclusione Sociale perché le famiglie più disagiate non possono più attendere.

Il Presidente Fareitalia Cosenza
Avv. Pasqualino Gallo