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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Mimmo Bevacqua sostiene la protesta di Forestali e Lsu Il consigliere regionale aderisce allo sciopero indetto dal sindacato unitario della Sibaritide e Pollino: «Basta tagliare risorse utili allo sviluppo»

Mimmo Bevacqua sostiene la protesta di Forestali e Lsu Il consigliere regionale aderisce allo sciopero indetto dal sindacato unitario della Sibaritide e Pollino: «Basta tagliare risorse utili allo sviluppo»
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“Non è possibile continuare ad assistere passivamente ai continui e ripetuti tagli  di risorse e finanziamenti su settori strategici per lo sviluppo della Calabria come le ferrovie, le strade, le infrastrutture. Ugualmente inammissibili sono i permanenti e ingiustificabili preconcetti sui forestali che, ritengo, siano la motivazione per cui in Commissione Bilancio ci si avvia a decidere il non finanziamento dei 30 milioni di risorse necessari alla copertura annuale”.

Così il Presidente della Commissione regionale Ambiente, Mimmo Bevacqua che stamane ha partecipato  allo sciopero indetto dal sindacato unitario della Sibaritide e Pollino, condividendo le ragioni della mobilitazione e  le rivendicazioni “giuste e sacrosante” dei lavoratori, da troppo tempo ostaggi dell’incertezza, di promesse mai mantenute, nonché dell’assenza di una coerente politica del lavoro.

“Il momento è difficile, ma, proprio per questo,  – ha detto Bevacqua – bisogna tenere dritta la barra, evitando che luoghi comuni e pregiudizi si annidino nelle motivazioni che sottendono a scelte e indirizzi programmatici. Forestali e Lsu  sono, prima di tutto, lavoratori. Sta a noi  impiegarli nella maniera più produttiva e utile possibile. E la Calabria può e deve saperlo fare. Non è tirandosi indietro rispetto alle proprie responsabilità che la classe politica può pensare di trovare soluzioni”.

“Al Governo dobbiamo chiedere – ha proseguito l’esponente del Pd – un piano straordinario per il lavoro e l’occupazione e maggiore attenzione per le questioni irrisolte della Calabria e del Mezzogiorno. Dal canto nostro resta invariato l’impegno e la volontà di dimostrare  che la musica è cambiata, a cominciare dall’utilizzo finalmente razionale e produttivo dei fondi comunitari”.