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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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I fessi del risparmio Riflessioni dell’avvocato Cardona su etica e finanza

I fessi del risparmio Riflessioni dell’avvocato Cardona su etica e finanza
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L’incipit iniziale di questo breve excursus su etica e finanza, costituisce la cruda constatazione che, da alcuni lustri a questa parte, veri e propri uragani finanziari si sono abbattuti su una sterminata platea di risparmiatori.
I sistemi di controllo deputati ed ogni altra autorità preposta al controllo e alla sorveglianza hanno, quantomeno colposamente, omesso opportune e probabilmente risolutive cautele.
Tanti straordinari crack all’italiana!
Con irrispettoso linguaggio, la massa dei risparmiatori viene appellata “parco buoi”, e, in modo ancora più spregiativo, da Vittorio Feltri, come i “fessi” del risparmio.
In realtà, in una democrazia matura, ordinata e governata da regolari controlli, i risparmiatori hanno peccato soltanto di eccesso di fiducia nel sistema economico-finanziario italiano, che avvertivano pregno di meccanismi garantisti.
Invece un vortice ha succhiato sangue ai risparmiatori italiani in un insulso saccheggio di ricchezza individuale.
Povertà e dolore per i risparmiatori più deboli, per i pensionati, per quelli che avevano sacrificato una vita al risparmio, rinunziando ad una pur minima forma di piacere esistenziale pur di accumulare, in quella logica tipica e resistente del risparmiatore italiano.
Gli effetti deleteri prodotti, di sicuro, nascono dalla profonda rivoluzione genetico-culturale, verificatasi nel Novecento e dell’abbandono del Keynesismo a vantaggio del “tachterismo” e della “deregulation” selvaggia, dinanzi alla insignificanza morale delle gesta impunite dei signori delle imprese.
Le conseguenze terribili come la povertà, la miseria, la disperazione, la tragedia non li toccano: un impietoso vuoto dell’anima li pervade.
I casi diventano la metafora vivente dell’invettiva di Martin Lutero contro “l’avidità di ricchezza, radice di tutti i mali”.
Un assoluto irrispetto delle regole di legge e di quelle morali.
La cosa comunque è tanto allarmante che, dopo la fuga del “buoi”, tutti corrono a “chiudere le stalle”, ormai vuote e difficilmente reintegrabili.
La questione che più inquieta, oggi, è che, scoperchiato il vaso di Pandora, si è scoperto che la instabilità di alcune imprese e banche era stata denunciata, ed indagata, e che addirittura se ne parlava nelle piazze o nei teatri, senza, però, alcun effetto propagatorio informativo, per il blocco dell’intero sistema mediatico.
Il risarcimento è necessario, anzi obbligatorio, se si vorrà far ripartire l’azienda-Italia e recuperare la fiducia perduta costituendo un interesse pubblico preminente.
La società ha bisogno di un recupero, alto, dei valori dell’etica, che pongano qualunque progetto umano alla preventiva verifica della sua compatibilità morale, sì da tutelare la società contro ogni possibile corruzione e contro ogni lambente contagio.
E benché qualche solitaria e disperata inquietudine sul conflitto tra scienza e morale abbia occupato mente e cuore di qualcuno, come nel caso di Robert Oppenheimer, la cavalcata verso i traguardi del progresso economico e scientifico, senza preoccupazioni etiche, sembra inarrestabile e trionfale.
Aristippo ed Epicuro hanno, insomma, trionfato su Aristotele e Platone, ma anche sull’etica cristiana di San Tommaso d’Aquino e di Martin Lutero.