Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Gli Insegnanti Calabresi si riuniscono a Lamezia Si è svolta il 20 dicembre scorso l'assemblea regionale del movimento degli Insegnanti calabresi

Gli Insegnanti Calabresi si riuniscono a Lamezia Si è svolta il 20 dicembre scorso l'assemblea regionale del movimento degli Insegnanti calabresi
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Alla Riunione regionale dei docenti calabresi erano presenti esponenti dei sindacati Orsa, Gilda, Anief e Usb, AND (Associazione Nazionale Docenti), il Partito SEL e M5S- Lamezia

Apre i lavori la Prof.ssa Daniela Costabile facendo subito una carrellata delle iniziative portate avanti dagli Insegnanti calabresi dopo l’approvazione della legge di riforma, dalla mozione di incostituzionalità presentata in Regione, al’incontro con l’Assessore all’Istruzione  Roccisano, all’evento nelle sedi prefettizie italiane, al manifesto di sprono ai sindacati, alle varie proteste ed incontri nazionali dei comitati per  la LIP fino alla formazione a Bologna dei Partigiani della Scuola Pubblica. Accenna all’incontro prossimo dei sindacati con il Miur il 23 dicembre per discutere di mobilità e contratti. Rimarca poi che mancano ancora i Decreti attuativi della Riforma insieme alle deleghe in bianco da concludere entro il luglio 2016 che prevedono:  l’eliminazione del valore legale del titolo di studio; l’aumento dell’orario di lavoro a parità di stipendio; la decontrattualizzazione del rapporto di lavoro e la chiamata diretta dai nuovi ambiti territoriali. Afferma che“la 107 è un fallimento normativo”, prima di passare alle proposte: ci vuole collaborazione per il referendum contro la Buona Scuola, bisogna  ricorrere in sede legale con i contenziosi nel momento in cui si configura la lesione dei diritti del docente. Poi ricorda l’incontro con Pantaleo all’assemblea regionale della CGIL del 24 settembre a Lamezia Terme nella quale gli Insegnanti calabresi hanno proposto lo sciopero generale di tutte le categorie lavorative e indetto da tutte le sigle sindacali. Tale proposta viene rilanciata più volte durante il dibattito.

La Prof.ssa Rosanna Giovinazzo, rappresentante della provincia di Reggio, ricorda la presa in giro della nostra Regione in occasione della presentazione della mozione di incostituzionalità della legge. “Non ci siamo scoraggiati” e le azioni sono proseguite anche nelle sedi comunali con diversi Comuni che hanno già deliberato contro la “Buona Scuola”. Invita quindi alla disobbedienza civile, poiché “quando una legge è ingiusta è un dovere combatterla finchè venga abrogata”.

Bianca Granato illustra il lavoro che si sta svolgendo a Catanzaro con gli studenti e col presidente della consulta provinciale per iniziative in rete. “Il contrasto alla legge non si deve fermare e si deve portare avanti in più sedi”, quindi oltre a quelle istituzionali, anche con gli organi periferici, tramite delibere comunali. La sfiducia della legge partita dal basso è partita con un documento presentato nelle prefetture di 23 province in tutta Italia, iniziativa che verrà quindi rilanciata. Un chiaro invito poi al NON voto al PD. Delinea poi la strategia di contrasto  all’interno degli organi collegiali per ostacolare l’elezione del comitato di valutazione. Infine ricorda che il 15 gennaio presso la sala della provincia di CZ si terrà un incontro organizzato dagli Insegnanti calabresi- Partigiani della Scuola Pubblica con i rappresentanti dei 2 partiti. più vicini alla causa della Scuola. Per il Movimento 5 stelle ci saranno  il Senatore Morra e la parlamentare  Chimienti, mentre per SEL ci sarà la Prof.ssa Rita Militi

Lara Nocito, di Cosenza, parla di precariato e mobilità, quindi un accenno all’assurdo criterio di assunzione in ruolo, che ha segnato un passo indietro. “Dopo il 5 maggio che fine hanno fatto i sindacati?” rilancia la continuazione della lotta in maniera unita.

Rocco Tassone, da Vibo Valentia, esorta a non sprecare questa occasione di incontro. Delinea il vero senso di questa riforma, che rappresenta la distruzione di 50 anni di conquiste civili, con lo sfacelo della scuola pubblica. Un sistema scolastico sul modello dei sistemi a capitalismo avanzato in stile americano, con una scuola al servizio delle imprese volta ad un “indottrinamento di sudditi” come cassa di risonanza delle politiche governative. Quindi “che fare?” occorre procedere nella difesa dei diritti e della Costituzione, quindi NO alla riforma costituzionale. Relativamente ai sindacati, li esorta a non fraintendere i propositi dei lavoratori sul mancato rinnovo del contratto di lavoro. Dobbiamo continuare ad esistere ed essere da stimolo. Strategie e tattiche per il futuro: individuare altri soggetti che stanno organizzando proteste, quali il Comitato per la Difesa della Costituzione, poiché i due soggetti devono collaborare.  Continuare quindi a collaborare con i due movimenti finora vicini, ossia Sel e M5s. “Dopo  il 5 maggio niente autunno caldo per i sindacati”. Occorre inquadrare i rapporti con i sindacati, chiedendo loro di organizzare al più presto lo sciopero generale di tutto il pubblico impiego e ritiro della legge di riforma e per il referendum. Bisogna lavorare Attraverso le rsu nelle scuole. Sollecitare i segretari regionali di tutti i sindacati. Sfida alla politica regionale, chiedendo fin da subito che intenzione hanno rispetto al referendum. Propone un’ assemblea regionale di tutti i docenti calabresi.

Gianfranca Bevilacqua, da Lamezia Terme interviene in qualità di legale del coordinamento, entra nel vivo delle ultime affermazioni dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) che ha sostenuto che “non bisogna avere le mani legate rispetto i docenti contrastivi”, volendo con questo chiaramente andare a ledere quella che è la “libertà di opinione del lavoratore” oltre ad individuare diverse violazioni di diritti costituzionali . Legge quindi un esposto/denuncia indirizzato al MIUR ove si chiede che  venga svolta una indagine ministeriale volta per individuare i responsabili estensori del testo e avviare i procedimenti disciplinari previsti dalla legge, oltre che revocare qualsiasi forma di accredito a detta struttura.

Nell’ intervento di Rosella Cerra, da Lamezia Terme, ricorda che uno dei punti contenuti nella mozione presentata in regione riguardava l’alternanza scuola-lavoro, nella quale prefiguravamo la impossibilità di potere attivare tale obbligo formativo stante la scarsità di strutture atte ad accogliere tale funzione, difatti è notizia degli ultimi giorni la difficoltà manifestata da molti dirigenti scolastici nel potere adempiervi. Un breve accenno anche alla scuola della infanzia, la cui strutturazione è contenuta nella delega in bianco sulla quale il governo sta lavorando, sia previsto il finanziamento da parte dei comuni, delle regioni e delle famiglie. Una privatizzazione ed una distruzione.

Vengono quindi raccolti gli interventi dal pubblico.

Giuseppe Candido, segretario provinciale della Gilda, infiltrato nel comitato di valutazione. Prospettive di contrasto. I referendum anche se vinti non attuati. La proposta è quella di muoversi consapevolmente nei confronti del referendum. Sosteniamo l’unità dei comitati fatti da docenti.

Professore Rocco Coluccio USB. I sindacati confederali sono per la modifica della 107. Azione di contrasto nella scuola e nella società. Obiettivo preciso. Proposta : coordinarci ed unire le forze. Il 5 maggio è stato un flop.

Professore Domenico Jacopino da Reggio Calabria dell’Associazione Nazionale Docenti di Sostegno, ex Cgil. Unità della famiglia in crisi. Dove andranno a finire i nuovi assunti? Coinvolgimento dei sindacati, da cambiare e non da abolire.

Rita Militi, della segreteria regionale di Sel con delega sulla scuola. Proposta in due punti: essere coinvolti sulla contrattazione nazionale per seguire i lavori e riformare la legge regionale sul Diritto allo Studio. Su questo punto ricorda che all’assemblea del 27 novembre “Seminaria” è stata proposta una mozione sui diritti.

Nino Tindiglia della Gilda Nazionale rilancia l’impegno della sua organizzazione a “partecipare a questi tavoli”. Ricorda che la Gilda ha già lanciato il referendum ed invita chi sta nei sindacati ad essere più incisivi.

Giovanni Jaquinta di San Giovanni in Fiore propone di fare un documento sulla Legge 107 da presentare a tutte le scuole, riguardo alla fase del potenziamento e al contratto di mobilità.

Franco Greco, presidente di AND (Associazione Nazionale Docenti) avverte che la riforma ha lo scopo di portare la scuola nella politica e che con i decreti attuativi tutto il sistema sarà straziato. Avverte inoltre che in Inghilterra gli ambiti sono gestiti dalle agenzie interinali. Informa di aver presentato  una Petizione per salvaguardare la scuola dell’infanzia dalle deleghe in bianco. Questa legge finanzia la scuola privata che dovrebbe invece esistere senza oneri per lo Stato. Infatti la Scuola dell’infanzia è esclusa dal potenziamento, poiché ne è prevista la privatizzazione.

Un accenno alle deleghe che riguardano la formazione iniziale e l’accesso ai ruoli: dalla Laurea magistrale, concorso nazionale, tirocinio triennale, comitato di valutazione dei docenti e infine il dirigente che può promuovere o bocciare, divenendo di fatto il datore di lavoro. Propone di lavorare Insieme ai comitati della Lip portare avanti il referendum e creare una sola organizzazione di docenti.

Giuseppe Zolli del Gruppo Mida-Precari, rappresenta i precari di seconda fascia, esclusi dal piano di assunzioni. Infatti sono stati Immessi in ruolo docenti con soli 15 punti, contro chi invece ne aveva 150 nelle graduatorie di istituto, registrando quindi un trattamento sperequativo. Propone collaborazione. Lancia l’appello della manifestazione del 12 gennaio a Roma per i diritti dei docenti di seconda e terza fascia. 50.000 lavoratori della scuola inoccupati. Informa la platea della richiesta di inserimento nelle GAE di tutti quelli che hanno un titolo abilitativo.

La Prof.ssa Daniela Grandinetti  lamenta che nei collegi docenti è scomparsa la discussione e la comunicazione.

Il Prof.re Luigi Belcamino sostiene che “l’anello debole dell’applicazione della riforma sono i dirigenti”. Propone la costituzione di una organizzazione per intervenire dal punto di vista legale, ossia un gruppo di supporto legale del docente ed aprire contenziosi con i dirigenti, avvisando che dopo due contenziosi un dirigente decade.

Interviene poi la Prof.ssa Anna Aloi della Scuola Superiore  Chimirri di CZ e informa della mozione approvata nella sua scuola contro la riforma.

Eligio Basile dell’ORSA propone la costituzione di un coordinamento dei comitati e delle associazioni del mondo della scuola.

Conclude Giovanni Spadafora di Cosenza “Ci aspettavamo un autunno caldo”, lamenta e propone di scendere ancora in piazza perché “la battaglia va continuata”.

I lavori terminano con il proposito di non mollare, rilanciare la lotta e le strategie di contrasto contrasto su ogni aspetto in cui la norma si scontra col dettato Costituzionale e legislativo precedente.

Hanno aderito  finora all’esposto denuncia contro l’ANP le seguenti associazioni:

  1. Azione Scuola
  2. Cobas Bologna
  3. Comitato LIP – Viterbo
  4. Comitato LIP Lamezia
  5. Comitato LIP Latina
  6. Comitato Locale Lamezia dell’ Associazione Nazionale “Per la Scuola della Repubblica”
  7. Coordinamento ITP-Sicilia
  8. Coordinamento Scuole Viterbo
  9. DAT- Docenti Auto organizzati
  10. Docenti Consapevoli
  11. Docenti per la scuola statale pubblica
  12. Esercito di Docenti
  13. ILLUMIN’ITALIA Associazione Nazionale
  14. Insegnanti calabresi
  15. Insegnanti Liberi
  16. MSP- Movimento per la Scuola Pubblica
  17. No INVALSI
  18. NON SINDACATO SCUOLA
  19. Waterloo Scuola
  20. Scuola, tutti uniti per resistere
  21. Gilda Unams di Catanzaro
  22. CSL Coordinamento docenti Provincia di Latina
  23. Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori
  24. Comitato Genovese a Sostegno della LIP
  25. AZIONE CIVILE-AREA SCUOLA
  26. Assemblea Difesa Scuola Pubblica di Vicenza