Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Successo campagna sicurezza stradale “Obiettivo rallenta” Presentata ieri a Mesoraca, la campagna di comunicazione adottata dalla Basta Vittime

Successo campagna sicurezza stradale “Obiettivo rallenta” Presentata ieri a Mesoraca, la campagna di comunicazione adottata dalla Basta Vittime
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

È stata presentata ieri nella Sala Consiliare del Comune di Mesoraca (KR) la Campagna di Sicurezza Stradale “Obiettivo Rallenta” realizzata da Teresa Comberiati, diplomata presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma. All’evento sono intervenuti il Sindaco di Mesoraca Foresta, il Vicesindaco Carmen Carceo, gli Assessori Ernesto Iannone e Giuseppe Stirparo, la Consigliera Antonella Manfreda, l’Assessore alla Viabilità Luisa Fontana, i prelati Don Claudio e Don Francesco, i Marescialli dei Carabinieri Morgante e Margherita, la Croce Rossa Italiana di Mesoraca e diverse altre associazioni.

All’iniziativa ha partecipato l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che – attraverso l’intervento del Presidente Fabio Pugliese – ha espresso grande apprezzamento e soddisfazione per il lavoro realizzato dalla giovane professionista calabrese Teresa Comberiati. La campagna “Obiettivo Rallenta” – grazie alla gentile concessione di Teresa – sarà adottata dall’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che la utilizzerà nell’ambito di un imminente progetto sulla sicurezza stradale che vedrà coinvolte diverse scuole della provincia di Cosenza e, sarà certamente utilizzata, in tutte le future iniziative che vedranno la Nostra Associazione impegnata nelle scuole calabresi a promuovere confronti e dibattiti sulla sicurezza stradale.

«Tramite questo lavoro – dichiara Teresa Comberiati – ho  voluto comunicare un disagio, un problema sociale che ci sfugge continuamente tra le mani. La scarsa sicurezza stradale, la non prudenza, le distrazioni; tutto ciò “messo” su una strada può essere fatale! Ho iniziato ad elaborare nella mia mente ogni singola foto, ho cambiato schemi di luce, cercando di capire quale fosse il più adatto. Ho immaginato la foto con il proprio slogan, cercando di non violare nessuna etica. Perché si, anche in questo bisogna tener conto dell’etica».

«La Fotografia – continua la Comberiati – è comunicazione e l’immagine ha una voce che, sia silente o d’impatto, è comunque materia che rimane. Conoscevo persone che “la strada le ha portate via” e purtroppo ho conosciuto il sapore di quella lacrima. Ho letto articoli, notizie! Poi, dopo aver elaborato ed organizzato il metodo di comunicazione, ho preso la macchina fotografica e ho iniziato a scattare!»

«C’è una Calabria bellissima – afferma Fabio Pugliese – che è fatta di giovani calabresi che partono in ogni dove per diventare professionisti e poi ritornano anche se per poco – come ha fatto Teresa – per dare qualcosa di buono alla terra in cui sono nati ed a cui sono legati da sentimenti unici di amore e di riconoscenza. Lei ha voluto donarci la sua professionalità attraverso un lavoro che assume una grande utilità per tutti e che permette alla Nostra Associazione di arrivare ai giovani con degli strumenti molto efficaci ed efficienti. Siamo commossi dal suo gesto, siamo felici del suo lavoro e del suo impegno, siamo orgogliosi di poter presentare questo lavoro nelle scuole calabresi che ci coinvolgeranno in iniziative sulla sicurezza stradale».

 

«Siamo una grande Associazione – conclude Pugliese – che ha grandi valori, ha grandi sentimenti ed ha – mai come ieri a Mesoraca abbiamo avuto modo di comprendere – una grande popolarità nell’intera Calabria. Questo non è solo il merito di una battaglia giusta, la nostra, ma è soprattutto merito di quelle persone che, ormai da tempo insieme a noi, hanno smesso di ricordare le vittime della S.S.106 con il silenzio ed hanno deciso di farlo con il rumore assordante che riusciremo a far arrivare ovunque e che non finirà fino a quando la “strada della morte” non diventerà la Strada della Vita e del Progresso».