Unione Comuni, Cariati oltre i 5.000 abitanti Sero: "Nessuna defezione nostro comune"
CARIATI (Cs) – Unione Comuni Basso Jonio Cosentino, l’Amministrazione Comunale di Cariati non ha preso parte perché, per legge, possono fondersi solo i Comuni con meno di cinquemila abitanti. L’Esecutivo cittadino è sempre stato parte attiva di un’azione politico-amministrativa territoriale sinergica e condotta all’insegna della coesione territoriale. È quanto dichiara il Sindaco Filippo SERO rispondendo all’accusa di defezione da parte del Comune di Cariati all’unione con i Comuni di Bocchigliero, Campana, Mandatoriccio, Pietrapaola e Terravecchia contenuta in un articolo pubblicato da La Provincia di Cosenza ieri, domenica 10 gennaio. La riunione è stata organizzata e circoscritta ai Comuni con meno di cinquemila abitanti – continua SERO – i quali, secondo legge, hanno l’obbligo di unirsi o di fondersi. È evidente che, ancora una volta, si tenta di sovvertire i fatti a beneficio di una ben individuata cordata di potere, volendo dipingere l’Amministrazione Comunale di Cariati come una compagine chiusa ad ogni dialogo col territorio o, nell’ipotesi migliore, come disattenta alle dinamiche politiche che nello stesso territorio si sviluppano. Nel merito della questione, infatti – prosegue il Sindaco – devo ricordo che l’Amministrazione, sin dal mio insediamento, è pienamente e attivamente partecipe di un’azione politico-amministrativa territoriale sinergica e condotta all’insegna della coesione territoriale. Proprio in questa ottica si è proceduto, tra l’altro, alla unione delle funzioni di Polizia Municipale e di Assistenza sociale con quei comuni che oggi sono impegnati su un percorso di possibile unione. Mi sono già confrontato con alcuni Sindaci – scandisce il Primo Cittadino –, ponendo loro la disponibilità dell’Amministrazione cariatese a partecipare attivamente e in posizione di pari dignità, seppure non sottoposta ad alcun obbligo di legge, ad una fase costituente. Del resto sono profondamente convinto che il futuro, al di là delle norme cogenti, obbligherà tutti noi ad unire le scarse risorse disponibili e comportarci, finalmente, da Comunità territoriale. Mi piace partire dal rispetto della esigenza manifestata dagli altri piccoli comuni del nostro territorio circa la volontà di intraprendere preliminarmente la necessaria fase di un confronto circoscritto a quelli che devono rispondere ad un preciso obbligo di legge; mi sembra questo – conclude – l’unico punto di partenza possibile per giungere concretamente all’auspicata Unione dei Comuni che ci restituisca voce e forza.