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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Dissesto idrogeologico, tavola rotonda Pd Organizzato dalla Federazione di Catanzaro del partito

Dissesto idrogeologico, tavola rotonda Pd Organizzato dalla Federazione di Catanzaro del partito
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Prevenire è meglio che curare, soprattutto
quando si tratta di preservare il territorio dalle conseguenze disastrose
del dissesto idrogeologico, figlio malevolo della cementificazione
selvaggia e del consumo del territorio.

“Dissesto idrogeologico: l’Area Vasta fra salvaguardia, programmazione e
potenziamento delle infrastrutture” è il tema della tavola rotonda
organizzata dalla Federazione provinciale del Partito democratico di
Catanzaro che si è tenuta questa sera nella sala Giunta della Provincia di
Catanzaro alla presenza del dirigente responsabile della “Protezione Civile
calabrese, Carlo Tansi. A portare i saluti dell’assessore regionale ai
Lavori pubblici, Roberto Musmanno – assente giustificato per motivi di
salute – il capo struttura Francesco Mari, mentre all’ingegnere Fabrizio
Galli è toccato entrare tecnicamente nell’attività del settore regionale in
materia di prevenzione. Dopo il saluto di Francesco Perri, della segreteria
provinciale della Federazione di Catanzaro che ha moderato il dibattito, a
fare gli onori di casa Enzo Bruno, nella doppia veste di segretario
provinciale del Partito democratico e presidente della Provincia di
Catanzaro. Tanti i sindaci della provincia presenti, tra questi i vice
segretari provinciali democratici: Michele Drosi, sindaco di Satriano e
presidente dell’associazione dei piccoli comuni; Davide Zicchinella, primo
cittadino di Sellia, e Gianluca Cuda, sindaco di Pianopoli.

“Con questa tavola rotonda vogliamo portare il nostro contributo all’azione
programmatica della Giunta Oliverio in questa delicata problematica – ha
detto *Francesco Perri* aprendo i lavori -. Per fare ciò bisogna
necessariamente partire dai territori, tutelandoli e attrezzandoli
soprattutto nella salvaguardia del suolo. Le azioni attuabili in relazione
a questo rischio sono fondamentalmente la previsione, la prevenzione e la
mitigazione degli effetti”.

“Il nostro è un territorio fragile, sempre più soggetto a rischio di
dissesto, come diretta conseguenza del consumo eccessivo di suolo e della
cementificazione selvaggia che violenta il territorio senza preoccuparsi
delle devastanti conseguenze – ha esordito *Enzo Bruno* -. Quello che deve
cambiare per garantire maggiore sicurezza è il ruolo della Protezione
civile e il sistema complessivo della prevenzione come strumento
prioritario di contrasto al dissesto”. Argomenti, questi, al centro
dell’azione amministrativa della Provincia sin dall’insediamento del
presidente Bruno che tra i primi atti compiuti annovera proprio la
convocazione di un tavolo con gli attori interessati alla pulizia dei fiumi
e alla manutenzione, con la conseguente firma di un protocollo d’intesa per
intervenire nella messa in sicurezza, soprattutto nei centri abitati.
“Abbiamo stilato un elenco definito sulla base di criteri tecnici e non
politici che ci ha permesso di attuare nei fatti la prevenzione necessaria
a rispondere alle emergenze dettate da un’alluvione come quella dello
scorso mese di ottobre – continua Bruno -. Nella provincia di Catanzaro
sono caduti anche più millimetri di pioggia che nella provincia di Reggio,
ma senza le drammatiche conseguenze che abbiamo registrato in quelle zone
con opere pregevoli che hanno mitigati i danni”. Ancora una volta, l’invito
rivolto da Bruno alla Regione, è quello di tener conto delle competenze e
delle professionalità maturate nel sistema della prevenzione e del
contrasto al dissesto idrogeologico al momento della definizione della
legge regionale sulle nuove Aree vaste: “Una competenza, questa, sottratta
alle Provincie dal 1 agosto scorso che il nuovo ente intermedio potrebbe
svolgere con grande competenza assumendo il ruolo di gestione che la legge
di riforma della autonomie attribuisce ai nuovi enti di Area vasta”.

Un plauso all’operato della Provincia di Catanzaro in materia di
prevenzione arriva proprio dal direttore della Protezione civile
regionale, *Carlo
Tansi* che ha confermato quanto ricordato da Bruno: nel Catanzarese il 30 e
31 ottobre sono caduti 734 millimetri di pioggia senza alcun danno grave,
mentre nel reggino la pioggia caduta è stata di 400 millimetri con
conseguenze disastrose. Tansi ha concluso i lavori dopo il dibattito a cui
hanno portato il proprio contributo *Davide Zicchinella, Leopoldo
Chieffallo* (sindaco di San Mango D’Aquino e presidente dell’Unione dei
Comuni Ma. Re. Monti) e *Pino Soriero*.

“Riformare la Protezione civile regionale è necessario – ha esordito Tansi
-. Per usare una metafora calcistica, io ho una squadra formata da tutti
terzini, tutte persone che lavorano in sala operativa, dietro la scrivania,
oppure autisti, che sono tantissimi. Invece c’è bisogno di personale
altamente specializzato, come tecnici dotati di sistemi informatici e non
solo, per intervenire nelle emergenze. Abbiamo molti laureati, però sotto
inquadrati e sottoutilizzati. Ecco, migliorando il personale senza
licenziare nessuno e acquisendo nuove leve altamente specializzate
dall’esterno sicuramente si può creare una squadra per competere – sempre
restando nella metafora calcistica – in serie A al pari di altre realtà
regionali se non meglio. Si può fare molto meglio e si deve fare molto
meglio”. “Riformare la Protezione civile regionale è necessario. Per usare
una metafora calcistica, io ho una squadra formata da tutti terzini, tutte
persone che lavorano in sala operativa, dietro la scrivania, oppure
autisti, che sono tantissimi. Invece c’è bisogno di personale altamente
specializzato, come tecnici dotati di sistemi informatici e non solo, per
intervenire nelle emergenze. Abbiamo molti laureati, però sotto inquadrati
e sottoutilizzati. Ecco, migliorando il personale senza licenziare nessuno
e acquisendo nuove leve altamente specializzate dall’esterno sicuramente si
può creare una squadra per competere – sempre restando nella metafora
calcistica – in serie A al pari di altre realtà regionali se non meglio. Si
può fare molto meglio – ha concluso Tansi – e si deve fare molto meglio”.