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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 19 SETTEMBRE 2024

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Ciclo Rifiuti, il muro di 32 sindaci del reggino Appello al Governatore della Regione Calabria

Ciclo Rifiuti, il muro di 32 sindaci del reggino Appello al Governatore della Regione Calabria
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Da Polistena a Casignana passando per Gerace e
Seminara. Sono trentadue i sindaci della provincia che raccogliendo
l’appello del primo cittadino di Polistena hanno manifestato scetticismo
verso il disposto della legge regionale n. 14/2014 e della delibera di
Giunta Regionale n. 381/2015 che prevede la centralizzazione del
servizio di raccolta del ciclo dei rifiuti attraverso la costituzione
dei c.d. Ambiti Territoriali ed il ricorso alla privatizzazione. Le
città interessate, Polistena, Agnana Calabra, Anoia, Laureana di
Borrello, Ardore, Mammola, Bivongi, Maropati, Bova, Melicuccà, Bova
Marina, Montebello Jonico, Campo Calabro, Oppido Mamertina, Candidoni,
Palmi, Casignana, Cinquefrondi, Riace, Cittanova, Roccella Jonica,
Condofuri, San Giorgio Morgeto, Delianuova, Gerace, San Giovanni di
Gerace, Gioiosa Jonica, San Pietro di Caridà, Laganadi, Seminara,
Stignano e Villa San Giovanni allo stato attuale gestiscono il ciclo dei
rifiuti in proprio o attraverso società convenzionate per l’erogazione
di servizi ambientali ed il “colpo di mano” della regione, benché
previsto da tempo, le priverebbe di fatto dell’attuale autonomia
gestionale. Si tratta di realtà piccole e grandi che hanno investito, in
molti casi, fondi propri di bilancio per la messa a punto del ciclo dei
rifiuti e che si sono dotate di protocolli e modalità operative autonome
benché perfettamente aderenti alle normative vigenti e che, spesso,
impiegano direttamente la manodopera interna per l’espletamento dei
servizi che vedrebbero scipparsi l’indipendenza decisionale comunale in
materia anche sotto il profilo tariffario ed impositivo relativo alla
tassazione di smaltimento. Ma c’è di più. C’è anche la preoccupazione
del potenziale interesse mafioso che si potrebbe celare dietro il ciclo
dei rifiuti a spaventare i sindaci firmatari dell’appello: “Esaminate le
norme e gli indirizzi degli atti in questione, i sottoscritti Sindaci
ritengono – recita un comunicato – che le scelte della Regione Calabria
siano incompatibili con molte esperienze positive di gestione della
raccolta differenziata dei rifiuti avviate con successo in molti comuni
del territorio. Inoltre si segnala che in molti territori della Calabria
in passato, l’esperimento della gestione consortile delle politiche
d’ambito, ha spesso portato al fallimento della raccolta differenziata
accompagnato da pratiche clientelari e poco trasparenti e con rischi più
elevati di infiltrazione mafiosa. Auspicano pertanto – si conclude la
nota – la moratoria di tutte le procedure in corso di costituzione degli
Ambiti Territoriali, che se non bloccate, determinerebbero il collasso
di realtà comunali importanti che, negli anni e dopo notevoli
investimenti economici, hanno prodotto lusinghieri risultati in tema di
livelli percentuali di raccolta differenziata raggiunti. Non si possono
imporre strategie sul ciclo dei rifiuti senza una preventiva
condivisione col territorio che può e deve avvenire solo attraverso il
confronto tra Regione e Comuni”. Nel documento si chiede, infine, al
governatore Mario Oliverio di tenere un incontro con una delegazione di
sindaci “al fine di discutere le problematiche poste e scongiurare una
nuova devastante stagione di crisi dei rifiuti sui territori”.