Mazda richiama 1,9 milioni di veicoli Malfunzionamenti causati dall'airbag prodotto dalla Takata Corp
L’elenco dei veicoli richiamati dai costruttori, a causa dei malfunzionamenti causati
dall’airbag prodotto dalla Takata Corp, si allunga. E’ la volta della giapponese
Mazda che ha annunciato un nuovo richiamo. Nella lunga lista di case automobilistiche
colpite dallo scandalo airbag della Takata Corp, non è risparmiato la casa automobilistica
giapponese Mazda. Il gruppo ha annunciato Venerdì di aver richiamato 1,9 milioni
di veicoli a causa di questi airbag difettosi. Di queste, 200.000 sono state prodotte
per il mercato giapponese tra il 2006 e il 2014. Si aggiungono a 176.000 modelli
prodotti nell’arcipelago, ma per l’esportazione. Ma la maggior parte del richiamo
colpisce le auto che sono state prodotte al di fuori dell’ arcipelago giapponese,
di cui 1,5 milioni sono veicoli prodotti all’estero quegli interessati da questo
richiamo. Essenzialmente sono i modelli Bongo, Titan e Atenza Sedan. Con questo richiamo
l’ elenco dei veicoli interessati dalla possibile perdita di valore delle loro airbag
realizzati da Takata sale a più di 50 milioni di veicoli richiamati nel 2015. All’inizio
di questa settimana, GM ha annunciato che avrebbe chiamato negli Stati Uniti circa
200.000 modelli costruiti tra il 2003 e il 2011. Una settimana dopo la Daimler ha
annunciato il suo richiamo di 840.000 modelli negli Stati Uniti (tra cui 705.000
Mercedes- Benz). Mentre all’inizio di febbraio è la Honda che aveva deciso il richiamo
di 2,23 milioni di auto registrate negli Stati Uniti tra il 2005 e il 2016. Si tratta
del più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti, e il governo
si aspetta ulteriori provvedimenti simili. Le componenti difettose, accertate nel
deterioramento del gas propellente degli airbag prodotti dalla Takata, hanno causato
11 incidenti mortali e provocato 139 feriti a livello mondiale. Nell’attività
a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello
dei Diritti [1]” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di
tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo,
poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene
tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente
dello “Sportello dei Diritti [2]”, prestare la massima attenzione e rivolgersi
alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari MAZDA Italia,
nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.