“Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti” Tutti i parlamentari calabresi di ogni schieramento politico non rispondono all’Associazione "Basta vittime sulla SS 106"
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” nei mesi scorsi (e con più vigore nelle scorse settimane), ha più volte rappresentato il grido di disperazione che viene dalla società calabrese circa le diverse e svariate problematiche che riguardano la famigerata e tristemente nota “strada della morte” richiedendo alle forze parlamentari calabresi una forte ed immediata iniziativa parlamentare per l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla S.S.106.
Precisiamo che, dopo tre comunicazioni formali, ancora oggi nessuno ha risposto alla richiesta fatta eccezione per il Senatore Francesco Molinari che, invece, si è subito distinto per aver accolto la nostra proposta ed ideato un Disegno di Legge sul quale anche la Nostra Associazione ha invitato tutti i parlamentari alla massima condivisione.
L’Associazione, altresì, denuncia l’inerzia dei parlamentari calabresi ed, insieme, la delusione dei cittadini che si vedono portare via i diritti in una democrazia che poggia le sue basi sulla partecipazione che in questo momento è il malato grave e che potrebbe essere guarito solo da una classe politica attenta e predisposta ad ascoltare.
È difficile comprendere le parole prive di significato della politica politicante sulla “distanza tra la politica e i cittadini” che ha assunto dimensioni tali da “mettere a rischio la democrazia stessa” se la ricetta proposta dai nostri parlamentari calabresi è l’assoluto disinteresse nei confronti dei problemi d’interesse generale quali sono quelli legati alla S.S.106 in Calabria.
È facile capire, invece, le ragioni per le quali cresce a dismisura nei calabresi la sfiducia verso le più importanti realtà istituzionali del Paese e traccia una spaccatura nel loro sentire più profondo. In Calabria, dal nostro speciale osservatorio, rileviamo da una parte una distanza quasi incolmabile nei confronti delle Istituzioni della Repubblica, ma anche dai politici e dai partiti, dai sindacati; e dall’altra, il riconoscimento pressoché unanime nei confronti delle Forze dell’Ordine e di sicurezza e del volontariato.
La distanza che i nostri parlamentari calabresi riservano alle nostre istanze è l’antitesi di ciò che dovrebbe essere il loro impegno a costruire e progettare il futuro della nostra Calabria. Sono nei fatti del tutto autoreferenziali ed appaiono profondamente incapaci. Con il loro silenzio e disinteresse, sono certamente moralmente coinvolti anche se loro si credono assolti, nella più grande strage di stato della storia della Repubblica italiana: quella che avviene ogni giorno, ormai da sempre, sulla S.S.106.