Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Olio d’oliva, Oliverio: “Bene lavoro Commissioni” "L’Italia ha fatto della qualità e della salubrità dell’olio una bandiera"

Olio d’oliva, Oliverio: “Bene lavoro Commissioni” "L’Italia ha fatto della qualità e della salubrità dell’olio una bandiera"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Esprimo la mia più grande soddisfazione sul lavoro svolto dalle Commissioni Giustizia ed Agricoltura della Camera per l’approvazione all’unanimità del parere sul provvedimento recante sanzioni per le violazioni connesse alla commercializzazione dell’olio di oliva.

L’Italia ha fatto della qualità e della salubrità dell’olio una bandiera, portando avanti indagini particolarmente complesse sulle frodi alimentari, spesso perpetrate da vere e proprie organizzazioni criminali; la possibilità di utilizzare strumenti tipici dell’ordinamento penale, insieme con la facoltà di avvalersi della polizia giudiziaria, ha reso possibile il successo di alcune operazioni e l’avvio dei relativi procedimenti penali.

Era, quindi, necessario fugare ogni minimo dubbio sulla sopravvivenza delle fattispecie penali vigenti e sull’applicazione della clausola “salvo che il fatto costituisca reato” anche agli illeciti che comportano una sanzione amministrativa.

Occorreva, quindi, chiarire che il settore è al riparo da ogni ipotesi di depenalizzazione implicita e non voluta; al tempo stesso, a tutela del soggetto passivo della sanzione amministrativa, è stato richiesto che meglio venga delineata la separazione tra le funzioni di accertamento, da un lato, e le funzioni di irrogazione della sanzione, dall’altro, in modo da meglio garantire il principio di terzietà.

In sintesi, quanto contenuto nel parere è frutto di un approfondimento che non vuole lasciare adito ad alcun dubbio in ordine alla volontà di proseguire nella lotta serrata contro ogni tentativo di frode legata all’adulterazione e alla contraffazione dell’olio posto in distribuzione e venduto al consumatore finale.

La concorrenza deve svolgersi innalzando la qualità e non certo abbassandola; il consumatore consapevole ed edotto premierà alla fine lo sforzo intrapreso verso la legalità e la trasparenza; il cammino avviato permetterà, inoltre, di meglio distinguere il prodotto italiano, accrescendone la sua concorrenzialità sui mercati internazionali.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, CAPOGRUPPO DEL PD IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI