Greco interviene sull’area urbana di Cosenza "È stato un fallimento di tutti, ma lo è stato soprattutto per chi ha guidato nel tempo la città capoluogo e non ha avuto il coraggio di guidare questo importante processo amministrativo"
“Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative per la città di Cosenza torna in voga il tipico leitmotiv di ogni campagna elettorale: la costituzione dell’area urbana. C’è da dire – afferma il capogruppo di ‘Oliverio Presidente’ Orlandino Greco – e qui la responsabilità può essere ampiamente condivisa tra tutti gli schieramenti politico-amministrativi che da decenni, a parte qualche convegno estemporaneo, le comunicazioni epistolari tra i sindaci pro tempore o il goffo tentativo di scrivere lo statuto di possibili unioni, poco di concreto si è fatto per raggiungere qualche risultato di rilievo. In questi anni Cosenza, Rende e Castrolibero hanno, sì, raggiunto significative zone di contatto, ma non hanno sviluppato alcuna strategia di sviluppo funzionale ad una comunità, ancora informe, che travalichi i singoli municipi. E’ inaccettabile, da questo punto di vista, che nulla si sia fatto per raggiungere quantomeno degli obiettivi per la gestione associata di alcuni servizi fondamentali attraverso la costituzione dell’unione dei tre comuni”. Aggiunge Greco: “È stato un fallimento di tutti, ma lo è stato soprattutto per chi ha guidato nel tempo la città capoluogo e non ha avuto il coraggio di guidare questo importante processo amministrativo, facendo prevalere sempre l’egoismo dei confini territoriali. Così, mentre da una parte si attende che si trovi la quadra politica, dall’altra il legislatore obbliga i Comuni a partecipare ad ambiti territoriali ottimali per la gestione di servizi essenziali come acqua e rifiuti, ad utilizzare la stazione unica appaltante per gli affidamento e a gestire i servizi sociali in distretti. E’ il segnale, questo, di una burocrazia che supera la politica, lasciandola al palo delle discussioni e della retorica. In ragione di ciò, diventa fondamentale che siano i sindaci delle città di Rende e Castrolibero, in attesa che venga colmato il vuoto politico a Cosenza, a prendere in mano i processi che regolano la definizione dell’area urbana per sancire non solo il primato della politica, ma per attuare il principio dell’autonomia riconosciuto dalla Costituzione agli enti locali, facendo meno convegni e evitando di sostenere scriteriate proposte su fantomatiche visioni istituzionali. Ho registrato positivamente, in tal senso, il lavoro svolto in questi ultimi mesi per il trasporto pubblico locale dalle tre municipalità dell’area urbana che si sono autodeterminate e hanno costituto un ambito territoriale di riferimento. Questo approccio – ad avviso di Greco – svolto in piena sinergia con la Giunta regionale, dovrà essere perseguito anche in altri settori. Diventa allora indispensabile un piano strutturale comunale associato redatto sull’intera area, così da impedire sovrapposizioni di funzioni e valorizzando le vocazioni territoriali, razionalizzando la gestione di eventi culturali e ludici e garantendo una maggiore efficienza nei servizi più diretti alla salute e alla qualità di vita dei cittadini. Sono convinto che la centralità di Cosenza nell’area urbana vada riaffermata e garantita, perché il capoluogo deve svolgere il suo ruolo direzionale. Quanto ai confini dell’area, penso che questi siano di fatto già individuati nei territori di Cosenza, Rende e Castrolibero. Non v’è dubbio che anche altri Comuni limitrofi rivestano una particolare importanza per lo sviluppo dell’area urbana, ma penso che debbano essere ricompresi in un diverso e successivo ambito, quello di area metropolitana, secondo un progressivo sviluppo a cerchi concentrici orientato verso le Serre a ovest, verso Montalto a nord, verso il Savuto a sud e verso la Presila a est”. Conclude il consigliere regionale: “L’auspicio è che il nuovo sindaco di Cosenza intenda guidare i processi politico-amministrativi per la costituzione di un ente terzo, di un’unione con i Comuni di Rende e Castrolibero, che possa garantire la gestione associata dei servizi, partendo da quelli fondamentali. Sarebbe un punto di partenza per ipotizzare in un futuro neanche troppo lontano una fusione, realizzando la città dei Bruzi, che senza annullare le identità dei tre municipi, consenta alla città capoluogo di avviare i primi passi per diventare metropoli di riferimento nel Meridione d’Italia. Si tenga conto che, mentre a Cosenza si discute su chi debba detenere il primato sull’area urbana, in altri parti della Calabria, si guardi a Rossano e Corigliano, si sta raggiungendo un risultato storico, forse troppo avventato, ma storico. Se le due municipalità riuscissero a completare la fusione, l’asse della Calabria settentrionale si sposterebbe immediatamente ad est e l’area urbana di Cosenza si troverebbe a rincorrere un primato che gli era stato consegnato dalla storia”.