Presidenza Irto, nuova stretta su spese e benefit Ok della Corte dei Conti a bilanci Gruppi consiliari
“Stiamo lavorando a un Consiglio regionale che sia semplicemente normale. Un
ente che, nel rispetto della propria autonomia, deve essere percepito positivamente
dai cittadini. Nell’arco di pochi mesi abbiamo compiuto uno sforzo notevole per
aderire al decreto ‘Salva-Roma’, riqualificare la spesa, approvare un piano rigoroso
anticorruzione, abolire benefit e presentarci alla Corte dei Conti che ha espresso
una valutazione favorevole sull’utilizzo dei fondi dei Gruppi consiliari. Siamo
sulla buona strada, che stiamo percorrendo a fari spenti, senza proclami, presentando
fatti e non annunci ai Calabresi”. Il presidente del Consiglio regionale, Nicola
Irto, commenta così gli ultimi provvedimenti approvati dall’Ufficio di presidenza
e la delibera della sezione regionale di controllo della magistratura contabile,
il cui dispositivo è stato trasmesso a palazzo Campanella nei giorni scorsi.
Partiamo proprio da quest’ultimo atto, con cui è stata dichiarata la regolarità
dei rendiconti presentati dai Gruppi consiliari nell’esercizio 2015. In particolare,
secondo i magistrati di Catanzaro, riguardo alle spese per il personale, “tutti
i Gruppi hanno prodotto copia dei contatti, dei progetti e delle relative relazioni
debitamente firmati”. Quanto all’organizzazione di eventi, “è stata fornita
idonea dimostrazione documentale dell’inerenza al fine e all’attività del Gruppo”.
“Opportune registrazioni”, argomenta la Corte, sono state date “riguardo alle
spese per dotazioni informatiche e altri beni durevoli”. Inoltre, la delibera della
sezione Controllo parla di “veridicità e correttezza” della documentazione prodotta
per “consulenze, studi e incarichi”nel rispetto “del principio di ragionevolezza
e sobrietà finanziaria”. Riscontrati infine i documenti a sopporto delle note
spese per missioni e trasferte.
Tutto questo rientra nell’ambito del lavoro dell’organo di autogoverno di Palazzo
Campanella. “Lo ripeto, dovrebbe essere normale – aggiunge il Presidente – ma in
Calabria la normalità non è sempre a portata di mano. Il lavoro è appena iniziato
ma ci conforta l’approvazione della Corte dei Conti, alle cui indicazioni ci atterremo
scrupolosamente”.
L’Ufficio di presidenza, nella sua ultima seduta, ha deliberato una serie di provvedimenti.
Tra questi, va ricordato l’aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione
della corruzione e il programma per la trasparenza e l’integrità. Un documento
che prevede, tra l’altro, l’innovativo strumento dell’accesso civico che amplia
la possibilità concessa ai cittadini di conoscere gli atti emanati dall’ente,
con modalità più semplici e dirette rispetto all’accesso formale istituito con
la legge 241/90.
Via libera inoltre al Piano triennale di riqualificazione della spesa (alla cui redazione
e attuazione è stato delegato il Segretario generale) che comporterà ingenti risparmi
per l’ente e, dunque, per la collettività. I costi per il personale sono stati
ridotti del 12% attraverso una serie di misure, quali il blocco dei comandi in entrata
e della stipula di contratti di collaborazione, nonché l’esodo dei dipendenti
con maggiori anni di servizio.
La riqualificazione della spesa prevede, tra le numerose misure adottate, il risparmio
di 250mila euro l’anno sulla gestione della società in house “Portanova”;
il contenimento delle spese di manutenzione ordinaria per oltre 375mila euro l’anno
e di 133mila euro per fitti e locazioni. Le bollette telefoniche saranno alleggerite
di oltre 190mila euro l’anno, tra utenze fisse e cellulari, mentre quelle elettriche
peseranno di meno per oltre 210mila euro. Decurtazioni significative anche ai costi
di quotidiani, riviste, libri, agenzie (oltre 250mila euro in meno per esercizio
finanziario) così come alle spese postali, in misura significativa rimpiazzate dalle
email (- 80mila euro). I costi per le pulizie, nel triennio, saranno ridotti mediamente
di oltre 300mila euro l’anno così come i servizi di vigilanza (-240mila mila euro
per bilancio).
Infine, è stato deciso dall’Ufficio di presidenza, tutti i dipendenti pubblici
provenienti dai ruoli di Consiglio e Giunta regionale o da altra pubblica amministrazione,
nominati nelle strutture speciali (ad esempio, tutti gli staff dei politici), saranno
obbligati a certificare la presenza usando il badge.