Catanzaro, domani sciopero dipendenti pubblico impiego Manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil
Medici, infermieri, operatori della sanità, lavoratori delle Province e di
tutta la pubblica amministrazione, dei tribunali, dei servizi e di molti
altri settori ancora. Si aspettano intorno alle tremila persone domani a
Catanzaro per lo sciopero dei dipendenti del pubblico impiego calabrese. E’
la prima volta per la Calabria. Il corteo, che partirà alle 10 dai
Giardini di San Leonardo, con una trentina di pullman di lavoratori in
arrivo nel capoluogo da ogni parte della regione, procederà poi verso la
Prefettura. La decisione di organizzare, in modo unitario, da parte dei
sindacati dei lavoratori del pubblico in Calabria, Funzione pubblica Cgil,
Cisl e Uil, una mobilitazione così imponente, deriva da una situazione, per
i dipendenti pubblici di ogni settore, ormai ingestibile. Troppe vertenze
aperte, a partire dalla sanità, principale vulnus calabrese, con lavoratori
non pagati da troppi mesi, nel pubblico così, come nel privato, per
continuare con i dipendenti delle Province in mobilità, anch’essi non
ricevono lo stipendio da diversi mesi, così come si fronteggia in regione
la drammatica chiusura di tribunali, e le corti d’appello che hanno perso
il 40 per cento del personale, non solo magistrati ma anche amministrativi
e personale di cancelleria. Ancora, si fa i conti con la chiusura di ben
undici uffici dell’agenzia dell’entrate, di undici uffici di giudici di
pace, la paventata chiusura delle Camere di commercio. Solo per fare
qualche esempio. A pagarne le spese i lavoratori con una precarizzazione e
una esternalizzazione del pubblico di anno in anno più massiccia ma anche
la qualità dei servizi e quindi gli utenti stessi, quindi tutti i cittadini
calabresi. A tutto ciò, di fronte a una politica che non fornisce
soluzioni, si comincerà a rispondere domani con la prima giornata di
sciopero del pubblico impiego in Calabria, per difendere i servizi che la
pubblica amministrazione eroga e i diritti dei lavoratori vilipesi dal
mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro. Negli ultimi
anni, in Italia, si attestano almeno duecentomila lavoratori in meno nel
settore pubblico, e in Calabria una cifra che si aggira sui quindici mila.
Tra i settori drammaticamente in crisi, appunto la sanità, il cui
commissariamento non ha portato a nessuno dei risultati sperati, sostengono
Cgil, Cisl e Uil, con le stabilizzazioni promesse e poi negate dal
commissario Scura per centinaia di operatori in questo settore e molti
accordi disattesi con le organizzazioni sindacali.Lo sciopero sarà
incentrato anche e soprattutto sul mancato rinnovo del contratto nazionale
di lavoro nel pubblico impiego, che tradotto significa, tra le altre cose,
un risparmio dello Stato di ben 21 miliardi, tutto sulla pelle dei
dipendenti pubblici . E’ dal 2009 che i lavoratori pubblici aspettano il
rinnovo del contratto e lo sblocco del turnover.
La legge Madia, concludono dalla Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil,
ridurrà sempre di più la presenza dello Stato e del sistema degli enti
territoriali, mettendo a rischio uffici di Prefetture, Camere di commercio,
Inps, Inail, ministero del Lavoro, società partecipate, Corpo forestale
dello Stato, Vigili del fuoco, con conseguenti riduzioni di servizi ai
cittadini e alle imprese.