Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

A3, Finanza sequestra strada e cantieri tra Vibonese e Reggino: 21 indagati Nel corso delle indagini sono emerse, oltre all’ipotesi di reato di disastro doloso, anche ipotesi di concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione della Stazione Appaltante - I NOMI

A3, Finanza sequestra strada e cantieri tra Vibonese e Reggino: 21 indagati Nel corso delle indagini sono emerse, oltre all’ipotesi di reato di disastro doloso, anche ipotesi di concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione della Stazione Appaltante - I NOMI
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno in corso
un’operazione di sequestro preventivo del Tronco 3 – Tratto II, Lotto III dell’autostrada A/3
(Salerno/Reggio Calabria) tra gli svincoli di Mileto (VV) e Rosarno (RC) per un tratto di circa
8 chilometri e mezzo (dal Km 369+800 al Km 378+500), di un tratto della strada Provinciale
SP 58, in corrispondenza del viadotto sul fiume Mesima (Mesima 4) di una strada interpoderale
asservita ad un cantiere e di tutte le aree di rispetto adiacenti al citato tratto dell’A/3.
Nel corso delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sono emerse,
a carico dei vari indagati oltre all’ipotesi di reato di disastro doloso, anche ipotesi di
concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione della Stazione
Appaltante, truffa aggravata ai danni di ente pubblico in relazione all’indebita percezione di
pagamenti per smaltimento di rifiuti di lavorazione, attestato mediante falsa documentazione,
falso materiale ed ideologico commessi nella redazione della contabilità lavori.

Secondo l’indagine, l’esondazione del fiume Mesima, avvenuta il 23 marzo scorso, è stata provocata dall’eliminazione di un «tratto considerevole del preesistente argine sinistro del corso d’acqua a monte del viadotto autostrada». Nel provvedimento di sequestro del tratto autostradale viene evidenziato come sono stati commessi «fatti diretti a cagionare un disastro ed in particolare l’esondazione delle acque del Fiume Mesima, verificatosi il 23 e 24 marzo scorso, e la conseguente inondazione con riversamento nella strada attigua Sp 58 e nelle aree golenali, minando la sicurezza dei luoghi e delle attività e facendone derivare un pericolo per l’incolumità pubblica».

L’indagine ha evidenziato anche falsi registri di contabilità che sono stati realizzati per ottenere dall’Anas denaro per lavori mai realizzati. In particolare i falsi documenti riguardano lo smaltimento di rifiuti provenienti dalla demolizione di sovrastrutture stradali. Nel provvedimento di sequestro del tratto autostradale viene evidenziato che la falsa documentazione relativa ai rifiuti da smaltire è stata realizzata dall’impresa «Cavalieri Ottavio spa, impegnata nello svolgimento dei lavori di ammodernamento ed adeguamento del tronco 3 – tratto II Lotto III dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria».

I rifiuti erano diretti «per lo smaltimento alla società Ecosistem, un conferimento di tale tipologia in realtà mai effettuato per un quantitativo pari a 2.919.610 chili, relativo alle mensilità di ottobre – dicembre 2012 al fine di ottenere un incremento della indennità di discarica per materiali inquinanti». I falsi documenti hanno indotto in «errore l’Anas, ente pubblico deputato a corrispondere la predetta indennità e procuravano un ingiusto profitto alla società Impresa Cavalieri Ottavio spa, rappresentato dalla liquidazione a titolo di indennità di discarica per 403 mila euro».

Complessivamente sono ventuno le persone indagate a vario titolo. Sono dipendenti e dirigenti dell’Anas, i progettisti dell’opera, i responsabili della sicurezza in fase di progettazione e degli aspetti geologici, il direttore dei lavori ed il legale rappresentante della società che ha realizzato l’opera.

Si tratta di: Gregorio Cavalleri, 65 anni, di Dalmine (Bergamo); Vincenzo Musarra, 63, di Verdello (Bergamo); Marco Angelo Bosio, 59, di Sergnano (Cremona); Maurizio Aramini, 43, di Roma; Gianfranco Vasselli, 56, di Roma; Angelo Dandini, 47, di Anagni (Firenze); Fabrizio Tragna, 43, di Palermo; Settimio Branchi, 62, di Roma; Giovanni Parlato, 49, di Roma; Francesco Paolo Campanella, 48, di Castelluccio Inferiore (Potenza); Marcello Ranalli, 58, di Giulianova (TE); Carla Rota, 54, di Almé (Bergamo); Alessandro Rossi, 52, di Castiglion Fibocchi (Arezzo); Dino Lamporini, 57, di Filattiera (Messina); Giovanni Fiordaliso, 46, di Reggio Calabria; Consolato Cutrupi, 45, di Reggio Calabria; Salvatore Bruni, 40, di Catanzaro; Francesco Caruso, 47, di Cosenza; Antonio Pio Cannatà, 49, di Cinquefrondi (RC); Pietro Lo Faro, 57, di Decollatura (CZ); Maria Stella Orecchio, 44, di Soriano Calabro (VV).

Il Procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha evidenziato: «La Procura della Repubblica di Vibo Valentia sta lavorando senza sosta. Le indagini sulla vicenda che ha portato al sequestro del tratto dell’autostrada A3 vanno avanti». «La Procura – ha aggiunto – sta approfondendo in primo luogo i profili relativi alla sicurezza dei cittadini che attraversano l’opera e poi sulle somme in più percepite da questa ditta coinvolta».