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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 SETTEMBRE 2024

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Dall’Unical una speranza per produrre energia pulita Compiuto un lavoro sulla produzione ed immagazzinamento di idrogeno utilizzando il grafene

Dall’Unical una speranza per produrre energia pulita Compiuto un lavoro sulla produzione ed immagazzinamento di idrogeno utilizzando il grafene
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Ha avuto un grande impatto mediatico un lavoro sulla produzione ed
immagazzinamento di idrogeno utilizzando il grafene, realizzato da una
collaborazione internazionale coordinata dal Dipartimento di Fisica
dell’Unical e pubblicato sulla rivista ACS Nano (impact factor 12.9). A
questo progetto hanno partecipato il prof. Gennaro Chiarello, la dr.ssa Anna
Cupolillo e il dr. Antonio Politano, nonché il sig. Vito Fabio.

La “nano-fabbrica” e il “nano-magazzino” di idrogeno, il combustile per i
dispositivi energetici del futuro, costituisce l’applicazione più
promettente del grafene nell’ambito energetico. Verso questa tematica c’è
una grande attenzione sia da parte del mondo accademico sia da parte delle
industrie.

Per la prima volta, si è usato lo stesso materiale per entrambi i processi
(stoccaggio e produzione), con interessanti prospettive di realizzare
dispositivi energetici più compatti grazie ad un unico materiale
multifunzionale.

Il percorso che ha portato a questa scoperta è stato lungo. Nel 2004 il
prof. Chiarello aveva osservato che i nanotubi di carbonio potessero essere
utilizzati per immagazzinare idrogeno a temperatura ambiente. Dopo
l’isolamento del grafene, l’attenzione della comunità scientifica si è mossa
verso questo nanomateriale a base di carbonio. Nel 2010 nel laboratorio di
Spettroscopia vibrazionale e fotoelettronica di nanostrutture erano stati
condotti esperimenti innovativi sull’interazione dell’acqua con il grafene
supportato da metalli. I risultati ottenuti contraddicevano la comune
percezione sulla reattività chimica del grafene. Per meglio comprendere i
risultati, è stato necessario costruire negli anni un consorzio di sette
istituzioni che ha permesso di mettere in luce per la prima volta che il
grafene possiede capacità uniche per lo stoccaggio di idrogeno ed, inoltre,
per produrre energia partendo da una fonte totalmente rinnovabile ed
inesauribile: l’acqua. Sono state coinvolte, oltre al nostro Ateneo, anche
le università straniere di Hanyang di Seoul, degli Urali ed Autónoma di
Madrid, mentre in l’Italia hanno partecipato le università di Padova e
Milano-Bicocca, Elettra Sincrotrone Trieste e l’Istituto dei Sistemi
Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Attualmente, si stanno studiando questi fenomeni anche con le nanobolle di
grafene, che sono state sintetizzate e caratterizzate per la prima volta a
Trieste durante un esperimento con radiazione di sincrotrone guidato dal dr.
Politano e successivamente completato con misure di microscopia a scansione
tunnel (STM) presso l’Istituto di Struttura della Materia del CNR di Roma.
Tali risultati sono stati oggetto di pubblicazione sulla prestigiosa rivista
Nano Letters (impact factor 13.6).

Inoltre, con nuovi partner accademici ed industriali, che hanno subito
mostrato grande interesse verso questi risultati, si sta avviando la
progettazione di prototipi di dispositivi energetici che utilizzano questo
nuovo processo chimico-fisico in condizioni sperimentali vicine a quelle
ambientali e si sta estendendo lo studio anche allo stoccaggio di metano in
materiali nanostrutturati a base di carbonio. Il futuro parte dall’Unical.

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