Messina, agguato al presidente del Parco dei Nebrodi La solidarietà delle istituzioni calabresi
Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, già da tempo sottoposto a tutela per le serie minacce subite in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia, è sfuggito questa notte ad un agguato in piena regola avvenuto sui Nebrodi tra Cesarò e San Fratello. Erano da poco passate le due quando la macchina di Antoci, di ritorno a Santo Stefano di Camastra da una manifestazione a Cesarò, è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo.
Quando la macchina si è fermata il commando ha aperto il fuoco sulla vettura a bordo della quale viaggiava il presidente del Parco dei Nebrodi. Il commando ha fatto fuoco prima sui copertoni dell’auto blindata, poi sull’abitacolo. Per fortuna la blindatura della carrozzeria ha fermato i pallettoni. Contro i sicari hanno sparato i poliziotti di una volante del commissariato di Sant’Agata di Militello, con a bordo il dirigente Daniele Manganaro, che scortava l’auto con a bordo Antoci. Nel conflitto a fuoco nessuno è rimasto ferito. Il commando è riuscito a fuggire mentre la scorta portava al sicuro Antoci, che è rimasto illeso. Accanto all’auto sono state trovate tre molotov inesplose. (fonte Repubblica.it)
ARTURO BOVA
“Esprimo la più sincera e sentita solidarietà al presidente del Parco nazionale dei Nebrodi Giuseppe Antoci, per il gravissimo atto perpetrato nei suoi confronti. Questa volta si è veramente superato ogni limite, esplodendo una pioggia di colpi di fucile all’indirizzo dell’auto su cui viaggiava al ritorno da una manifestazione”.
E’ quanto afferma il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova per il quale “solo grazie alla prontezza ed all’eroismo degli uomini di scorta che non hanno esitato ad ingaggiare un conflitto a fuoco con gli ignoti malviventi, si è evitata l’ennesima strage di mafia. Desta – aggiunge Bova- ulteriore preoccupazione la dichiarazione rilasciata dal presidente Antoci in ordine alla matrice mafiosa dell’agguato ed il suo riferimento riguardo il possibile coinvolgimento della ‘ndrangheta calabrese: “Sono certo chi siano i mandanti: sono i mafiosi dei Nebrodi ma anche la ‘ndrangheta, perché il protocollo che abbiamo messo in atto qui in Sicilia sarà applicato anche in Calabria. Il Consiglio regionale si è già determinato sulla sua approvazione. So chi mi vuole morto”. Conclude Bova: “Sono certo che le forze dell’ordine e la magistratura daranno immediate risposte al vile gesto e che il presidente Antoci continuerà nella sua battaglia contro le mafie e l’illegalità diffusa”.
FEDERPARCHI CALABRIA
Il Coordinamento di Federparchi Calabria esprime solidarietà e vicinanza al Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, sfuggito questa notte ad un drammatico agguato, sventato grazie al tempestivo intervento della sua scorta.
Il Coordinamento di Federparchi Calabria vuole incoraggiare il collega Antoci a proseguire nell’opera intrapresa incentrata sulla legalità, sul contrasto al malaffare e contro chi vuole soffocare speranze e futuro dei nostri territori.