Sanità, la Procura della Repubblica da Scura Nicolino Panedigrano punta il dito contro il commissario
È amaro che dove non è arrivata la politica tocchi entrare alla giustizia. Il commissario Scura con i decreti emessi ha fatto quel che ha voluto. Avrebbe dovuto seguire le indicazioni del decreto nazionale 70 del 2015 che dettava le norme sui livelli di complessità degli ospedali, dividendoli in ospedali di base, ospedali di I livello e ospedali di II livello, e non lo ha fatto mantenendo la suddivisione precedente. Avrebbe dovuto distribuire i posti letto in modo che in tutti i territori fosse presente una percentuale di tre posti letto per mille abitanti ed invece ha creato territori con il 4-5 per mille e territori con l’1 per mille. Avrebbe dovuto prevedere i reparti specialistici in rapporto al bacino d’utenza, evitando che nello stesso ambito vi siano duplicazioni inutili, ed invece i suoi decreti continuano a prevedere nello stesso bacino d’utenza reparti doppi e tripli.
In più, lo Scura non ha predisposto le reti ospedaliere specialistiche tempo dipendenti perché nell’area centro la rete ictus ha previsto l’hub nell’ospedale di Catanzaro che non è abilitato al trattamento trombo litico, e quindi non può intervenire, e perché non ha definito la rete politrauma, per la quale è obbligatorio prevedere interventi adeguati entro un’ora dall’evento, mentre lui lascia la Calabria senza rete politrauma in quanto ne colloca l’hub “fuori Regione”.
Sempre con i suoi decreti ha previsto la chiusura dei servizi trasfusionali di Castrovillari, Lamezia e Polistena, contravvenendo alle indicazioni del decreto 70 ma anche al buon senso che gli avrebbe dovuto consigliare di non toccare i servizi trasfusionali in ospedali di I livello.
Infine lo Scura, prima di chiudere le terapie intensive neonatali, avrebbe dovuto provvedere a render sicura ed efficiente la rete di trasporto neonatale che, invece, ha gravi lacune.
Soprattutto ha agito e continua ad agire senza alcun criterio guida, per cui tutto gli sembra consentito, tanto che dopo aver chiuso con decreto la terapia intensiva neonatale nell’ospedale di Crotone la ha riaperta senza battere ciglio e senza plausibili spiegazioni.
Tutto questo noi lo abbiamo segnalato anche alla Procura della Repubblica. Non sappiamo se farà parte dell’indagine avviata, ma è sicuramente omissivo rispetto a quello che il commissario avrebbe dovuto fare e non ha fatto, di sicuro favorito dalla distrazione e dal silenzio di certi nostri politici locali.
Nicolino Panedigrano