Presidente “Città degli Ulivi” risponde a sindaco Gioia Polemica a mezzo stampa tra Pedà e Giovanni Piccolo
Il ruolo di sindaco, che ormai da anni ricopro, mi impone si essere sempre attento, ed impegnato in ogni momento del giorno, ai fatti che scaturiscono dalla mia azione politica ed amministrativa. Pertanto, considerato che il tempo è prezioso la logica mi imporrebbe di non trasgredire a tale principio ma, la ragione mi porta invece a replicare alle miserevoli ed inaspettate dichiarazioni che, il maggior quotidiano locale riporta e che, il sindaco di Gioia Tauro ed il suo fido Assessore hanno rilasciato con tanto di disappunto per il mio intervento, fatto a Reggio Calabria in occasione della presentazione dei Patti per il Sud.
A tal proposito, siccome la buona educazione impone di interloquire singolarmente, inizio col dire che condivido pienamente l’assunto dell’Assessore Toscano secondo il quale “ In democrazia contano i numeri” e proprio per questo lo devo, a priori, escludere dal ruolo di mio interlocutore in quanto gli stessi numeri non sono dalla sua parte, non avendo lui avuto investitura ufficiale da parte degli elettori gioiesi ed essendo, al momento, solo una meteora nell’ambito della politica gioiese. Al mio amico e collega Giuseppe Pedà ricordo che il sottoscritto l’investitura l’ha ricevuta da ben 25 sindaci su 33 nel momento in cui, gli stessi, mi hanno onorato con il loro consenso, necessario, per l’elezione a Presidente del Comitato Esecutivo di “Città degli Ulivi”, di tale situazione lui non ne è stato protagonista in quanto impegnato a rincorrere il suo primo incarico politico dopo diversi tentativi con esito poco confortante.
Inoltre, se pur rispettabilissima, non penso possa essere condivisa l’opinione, secondo la quale, “Città degli Ulivi” è un Associazione superata ed autoreferenziale in quanto, le capacità e l’impegno di tutti i sindaci in essa
presenti è testimonianza di dinamicità e operatività della stessa Associazione, mentre l’autoreferenzialità a cui si riferiscono, i nostri, non penso possa trovare riscontro nel comportamento del sindaco Giovanni Piccolo in quanto, nella fattispecie, le referenze sono date dalle capacità e dall’impegno di cui, in questi anni, ho dato dimostrazione sia nel mio Comune che nell’intero territorio della piana.
Pochi dubbi erano rimasti sul fatto che questa Amministrazione di Gioia Tauro non si sentisse rappresentata dall’Associazione Città degli Ulivi in quanto, la loro costante assenza è stata la certificazione di una sofferenza manifestata forse scientificamente, ma sicuramente in maniera strumentale, sugli organi di stampa, oggi
all’approssimarsi, delle prossime elezioni per il Consiglio Metropolitano. Ciò nonostante, il sottoscritto assieme agli altri colleghi non ha mai trascurato le esigenze di nessuna area del territorio e le battagli per la ZES, per le armi chimiche al porto, e per l’ospedale di Gioia Tauro ne sono testimonianza.
Per concludere, sono convinto che il sindaco di Palmi, chiamato in causa nell’articolo di stampa, saprà chiarire ufficialmente la sua posizione in merito al ruolo dell’Associazione e, dello scrivente, rispetto a quanto il Sindaco di Gioia, ed il suo mentore hanno illustrato sui giornali. Aspetto, pertanto, smentita ufficiale di quanto
riportato dagli organi di stampa in quanto, qualora cosi non fosse, troverebbe sostegno la tesi del doppiogiochismo itinerante. L’Associazione Città degli Ulivi che con umiltà ho rappresentato e rappresento, nell’ottica di una politica diretta al territorio, e molto distante dalle teorie Roosveltiane o Keynesiane, di dominio sociale nel contesto gioiese, continuerà a svolgere sempre e comunque il suo ruolo di assise politica e di indirizzo per l’intero territorio della piana, fermo restando che sono sempre pronto a rimettere il mio mandato anche, a favore di chi fa della politica uno specchio per le allodole essendo sempre alla ricerca costante di visibilità.